Martedi 14 aprile a Le Strade della Mozzarella la pizza napoletana è sata al centro di una sessione dedicata che ha aperto i lavori con il convegno su ”Pizza napoletana, integrale o integralisti” moderato da Luciano Pignataro ed è stato poi il tema della serata conclusiva all’Oleandri Resort di Paestum.
Ciro Salvo insieme ad altri 5 Maestri Pizzaioli ha fatto un proprio intervento durante la sessione mattutina e poi si è messo ai forni con la sua Margherita durante la cena conclusiva intitolata “La Formula della Felicità”.
Ognuno dei 6 pizzaioli alternandosi ai forni ha presentato una propria creazione: Enzo Coccia, Ripieno con soffritto; Franco Pepe, Ripieno di scarole; Ciro Salvo, Margherita; Francesco e Salvatore Salvo, Cosacca e Gino Sorbillo, Marinara. Su tutte calici di Champagne Bruno Paillard.
Ciro Salvo Classe 1977, Ciro Salvo è nell’olimpo dei maestri della pizza napoletana. Figlio d’arte (tre generazioni di pizzaioli), si è distinto per l’attenzione quasi maniacale all’impasto: molto idratato e altamente digeribile. Docente nei master del Gambero Rosso, ha inaugurato 50 Kalò, la sua pizzeria nel febbraio 2014. 50 Kalò, nel gergo non scritto usato da secoli dai pizzaioli, vuol dire “impasto buono”. I pizzaioli usano infatti dire kalò per indicare qualcosa di buono e skatà per dire cattivo; parole di origine greca (kalos in greco significa bello, buono) che nel corso dei secoli hanno incontrato le infinite sfumature del dialetto partenopeo. Il 50 infatti nella cabala e nella smorfia partenopea è il pane. 50 kalò è dunque l’impasto, il panetto buono, da cui nasce una pizza buona, condita con i migliori ingredienti.
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