Immigrazione, Coisp: Situazione al collasso


“Proprio nei giorni in cui da Catania il Ministro Alfano ha continuato a ripetere che in tema di immigrazione è tutto sotto controllo e a farneticare di assenza di pericoli per via delle riunioni settimanali del comitato analisi strategica anti terrorismo, arrivano puntuali, visto che sono quotidiane, le smentite dei fatti che dimostrano, invece, quanto allo sbando sia l’intera gestione delle varie problematiche legate al fenomeno. Problematiche che, è bene ricordarlo, non hanno a che fare solo con l’emergenza terrorismo, ma riguardano la sicurezza dei cittadini sotto profili che non sono affatto secondari. In due giorni proteste, fughe e nuovi allarmi sanitari hanno per l’ennesima volta messo a nudo non solo le debolezze di un sistema al collasso, ma soprattutto le difficoltà ed i rischi gravissimi per gli Operatori della sicurezza esposti a conseguenze nefaste e sprovvisti dei numeri e dei mezzi minimi adeguati a scongiurare i pericoli più immediati, e questo mentre in ogni dove i clandestini inscenano proteste perché pretendono soldi! Questa la vera realtà. Siamo allo sbando”.

Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo una due giorni in cui da Nord a Sud si sono rincorse notizie riguardanti serie difficoltà connesse al fenomeno dell’immigrazione. La più allarmante certamente quella proveniente da Bolzano dove nelle ultime ore sono arrivati quasi 300 profughi, principalmente a bordo di treni diretti in Germania ma anche quasi un centinaio in pullman, che hanno subito chiesto asilo politico. Fatti scendere alla stazione di Bolzano dalle pattuglie trilaterali, (un poliziotto italiano, uno austriaco ed uno germanico) una ventina di loro, di origine eritrea, si è data alla fuga senza farsi fotosegnalare dagli Agenti della Polizia ferroviaria dileguandosi addirittura attraversando diversi binari e rischiando incidenti con i treni in transito.

La situazione ha destato subito grande allarme poiché, oltre al problema della sicurezza legato al fatto che i profughi non sono stati identificati, si è manifestato soprattutto quello sanitario. Il personale sanitario, ormai costantemente presente sul binario interessato dagli arrivi, ha infatti accertato che alcuni profughi erano affetti da scabbia. Immediatamente è scattata per tutti gli operatori, poliziotti compresi, l’emergenza sanitaria con l’obbligo di indossare mascherine e guanti. Problematiche diverse a Giugliano in Campania (Napoli) ed a Castellammare di Stabia, dove si sono registrate proteste in diversi centri di accoglienza. A Giugliano alcuni degli immigrati ospiti del centro di accoglienza “Onda del Mare”, in località Varcaturo, hanno inscenato stamattina una sommossa al punto che alcuni di loro sono stati fermati dalla Polizia di Stato e trasferiti nel locale commissariato. Alla base della protesta lo stop ai fondi per la sussistenza minima che non vengono erogati da alcuni mesi!

Non dissimile la situazione a Castellammare di Stabia (Napoli), dove ieri hanno protestato gli immigrati ospitati nella ex pensione ‘Villa Angelinà in via Quisisana. Gli 85 ospiti del centro di accoglienza, provenienti dal Mali, Ghana, Gambia, Nigeria, sono tutti uomini tra i 25 e i 30 anni, ed hanno preteso ed ottenuto di allontanare dalla struttura alcuni dipendenti e volontari “sgraditi” agli immigrati. I manifestanti hanno bloccato la strada Quisisana con materassi e reti dei loro letti, trascinati all’esterno della pensione, anche perchè non hanno ancora ricevuto i voucher da 75 euro al mese, hanno la tessera sanitaria scaduta, i commercianti stabiesi non accettano i bonus dello Stato e loro sono costretti a recarsi a Napoli per poterli spendere. Esasperato il personale a cui è affidata la struttura – la ditta è stata scelta dalla Prefettura – che ha lamentato di non poter più gestire un piccolo centro di accoglienza: “Non possiamo neppure entrare nelle cucine per controllare quanto cibo è in deposito – ha spiegato una dipendente – eppure noi gli laviamo persino le mutande”.

“Questo è il vero, desolante quadro che emerge dalle varie realtà locali interessate dal fenomeno dell’immigrazione clandestina. Lotte quotidiane contro aggressioni, rischi sanitari e superlavoro che non riusciamo più a smaltire. Altro che le fandonie che in tanti raccontano nelle conferenze stampa. Il Coisp continua da anni a visitare uno dopo l’altro i punti nevralgici del Paese dove l’emergenza immigrazione ha messo in ginocchio intere porzioni di territorio; ha sfiancato i colleghi lì impegnati, schiacciati sotto al peso di una situazione ingestibile a causa dei pochi numeri, dell’assenza di mezzi e della predisposizione di servizi al limite del dilettantesco; e continua a mettere a repentaglio l’intera cittadinanza che deve subire in silenzio ciò che più aggrada a molti immigrati che nemmeno si sognano di prendere in considerazione l’idea di rispettare le leggi e di non creare pericoli per gli altri”.

Coisp

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