La Boldrini ‘madrina’ del Movimento che ha raccolto firme a sostegno del disegno di legge per una Repubblica disarmata


“Siamo certi che una volta completata la ‘graduale sostituzione della difesa armata con quella civile nonviolenta’, come previsto dalla proposta appoggiata dal Presidente della Camera dei Deputati, a svolgere per il Paese il lavoro che oggi portano avanti le nostre Forze Armate ci penserà la Boldrini! Campionessa di coerenza com’è, ed oltre tutto ricoprendo uno dei principali ruoli di garante della Repubblica, non lascerà certo che, una volta creata una lacuna così mastodontica, l’Italia resti ‘sguarnita’! Anzi, già che c’è l’Onorevole potrebbe pensare seriamente di fare anche un po’ del nostro lavoro, o almeno di togliercene una parte, ad esempio rinunciando agli Angioletti che seguono dappertutto lei e famiglia. In fondo armi e divise a che servono? Se ne può fare a meno, no?”.

Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, a proposito della proposta di legge di iniziativa popolare a sostegno della quale, alla fine di maggio, sono state depositate alla Camera 50.000 firme, ed il cui scopo è, come si legge nel sito di riferimento, riconoscere “a livello istituzionale una forma di difesa alternativa a quella militare denominata Difesa civile, non armata e nonviolenta, quale strumento di difesa che non comporti l’uso delle armi ed alternativo a quello militare”.

Ma l’obiettivo del tutto malcelato è quello di eliminare l’Esercito, dal momento che nel testo si prevede la “graduale sostituzione della difesa armata con quella civile nonviolenta”. Il Movimento che sostiene il progetto è composto da una rete di movimenti raggruppati intorno ad una campagna dal nome “Un’altra difesa è possibile” che, fra l’altro, per festeggiare il 2 giugno, si è ritrovata a Verona per una “Festa della Repubblica disarmata”.

Il Movimento, come riportato dalla stampa, ha un testimonial d’eccellenza: il presidente della Camera, Laura Boldrini, che un anno fa ha benedetto l’inizio della raccolta firme, incontrando i referenti che ora chiedono di vederla di nuovo per spiegarle la proposta di legge. “L’ipocrisia e la superficialità con cui si assecondano certe strane prese di posizione completamente avulse dalla realtà è sconcertante – aggiunge Maccari -. E lo è ancor di più se si pensa che a farlo è un rappresentante istituzionale del livello della terza Carica dello Stato, che non può certo trincerarsi dietro all’ideologia ad ogni costo, perché come funziona un Paese e quali siano i suoi doveri dentro ai propri confini e soprattutto nel panorama internazionale lo deve sapere”. “Una cosa comunque è certa – conclude il Segretario Generale del Coisp -, ogni giorno se ne inventano una pur di andare contro le divise ed, ovviamente, contro chi le veste”.

Coisp

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