Napoli, brillante operazione di Polizia Giudiziaria con rischio della vita per un operatore


E’ di pochi giorni fa la notizia che, a seguito di una brillante operazione di Polizia Giudiziaria che ha sgominato un gruppo appartenente ad un noto clan partenopeo, un nostro collega ha rischiato la vita per portare a termine un ordinanza di custodia cautelare. Infatti, per portare a conclusione l’operazione, è caduto da un terrazzo rovinando al suolo sul terrazzo sottostante e riportando diverse ferite ancora in corso di accertamento ospedaliero.

“Ancora una volta – dichiara Giulio Catuogno, Segretario Generale Provinciale del sindacato indipendente di Polizia Co.I.S.P. – un nostro valido collega ha messo a repentaglio la sua vita per portare a compimento l’attività per cui è stato impiegato in servizio ed ancora una volta, solo la sorte non ha portato a conseguenze drammatiche l’evento incidentale occorsogli nell’adempimento del dovere”.

“Il valore e la dedizione – continua Catuogno – che i poliziotti partenopei infondono nella propria opera istituzionale è degna di rispetto e di lodevole considerazione da parte di ognuno perché, dimostrano quotidianamente, di non risparmiarsi di fronte alle avversità, sempre più pericolose ed impreviste, affrontandole prontamente con grande professionalità”.

“Dovrebbe bastare ciò – prosegue con rammarico Catuogno – a far comprendere al Governo centrale che continuare a costipare un comparto come quello delle Forze di Polizia con blocchi contrattuali da ben cinque anni e turn over, con media di personale impiegabile che ha raggiunto la soglia dei 47 anni, non solo lede l’immagine della rappresentazione dello Stato che si dà sul territorio, ma fa calare nei cittadini la percezione di sicurezza, portando anche danno all’economia nazionale”.

“Mi auguro – conclude Catuogno – che almeno il Signor Questore di Napoli sappia ringraziare equamente lo sprezzo del pericolo dimostrato da questo serio rappresentante della Polizia di Stato, riportando quel sorriso che è quasi impossibile vedere sulle labbra di chi si sente schiaffeggiato da una madre/matrigna”.

Coisp

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