Il Quirinale ha voluto esprimere la piena vicinanza al progetto della mostra “La luce vince l’ombra – gli Uffizi a Casal di Principe”, inauguratasi dieci giorni fa, con una targa in bronzo.
First Social Life , con il comune di Casal di Principe, insieme ai responsabili curatori della mostra Antonio Natali (Direttore della Galleria degli Uffizi), Fabrizio Vona (Direttore del Polo museale regionale della Puglia) e Marta Onali, accolgono con profonda gratitudine l’incoraggiamento di così alto valore istituzionale. La targa, espressamente fusa dalla Zecca di Stato per decreto presidenziale, riporta il saluto di Sergio Mattarella cinto da allori e dall’emblema della Repubblica.
“Questo momento è molto importante per tutti noi – ha commentato Giacinto Palladino, presidente di First Social Life, l’associazione che ha curato la produzione e l’organizzazione del progetto R_Rinascita e della mostra stessa -. Significa che la strada intrapresa di recupero sociale e di sviluppo di un nuovo modello economico della conoscenza è giusta, ricca com’è dell’alleanza sociale strategica con l’Amministrazione comunale, con il suo coraggioso sindaco Renato Natale, con Mirella Letizia, assessore alla cultura e allo sviluppo economico, e soprattutto con la più importante istituzione culturale italiana, gli Uffizi. Siamo grati al Presidente Mattarella, vogliamo dedicare questo riconoscimento all’impegno e alle persone come gli assessori e i consiglieri comunali di Casal di Principe e sopratutto alle ragazze e i ragazzi Ambasciatori della Rinascita. A tutti loro associamo le imprese, da Confindustria Nazionale, alle realtà grandi come Coop, Unipol e Fondazione Unipolis, Battistolli e Bassilichi, fino alle più piccole e brave realtà artigiane casalesi e fiorentine che hanno reso possibile questo miracolo”.
“Il riconoscimento autorevolissimo del Presidente della Repubblica – ha aggiunto Antonio Natali – è di conforto etico e intellettuale agli assunti sottesi alla collana di mostre ‘La città degli Uffizi’, nata proprio per allacciare relazioni forti con le tante terre italiane meritevoli di una conoscenza assai più diffusa”.
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