Cosa resta della Neapolis greco romana, ma anche della Città Ducale e Medievale? Oltre al “tessuto” urbano, oggi denominato Decumani e a pochi resti delle antiche mura, solo nei musei cittadini è possibile ammirare, infatti , nel loro splendore, le tracce delle origini e dello sviluppo della Città che già ai tempi dei Normanni assurse a nuova capitale di livello europeo.
<<Eppure – dichiara Giuseppe Serroni, Presidente dell’Associazione I Sedili di Napoli – non sfuggono all’ammirazione soprattutto dei turisti, alcuni “elementi di spoglio”, ovvero capitelli, colonne, iscrizioni in lingua greca scolpite nella pietra calcarea e fregi che durante i secoli successivi alla caduta dell’Impero Romano ma anche in epoca vicereale, furono recuperati da templi, edifici pubblici ed anche case patrizie, per essere riutilizzati come materiale edilizio per la costruzione delle nuove case. Percorrendo non solo i Decumani ma anche i vicoli che vi si affacciano, è facile imbattersi in questi “resti” che, non considerati come “reperti archeologici”, sono esposti all’incuria ed all’abbandono; spesso fatti oggetto di atti vandalici o deturpati per alloggiarvi cancelli, cartelli pubblicitari o altro. In realtà queste che oggi sembrano solo pietre, sono le radici della Napoletanità ed hanno diritto al rispetto ed alla cura per quello che rappresentano>>.
L’Associazione I Sedili di Napoli, ha messo in atto un progetto per la salvaguardia degli “elementi di spoglio” e del loro restauro conservativo attraverso una raccolta di fondi necessari per le relative sole spese. Per questi frammenti di Civiltà e di Storia, non sono previsti infatti interventi pubblici perché non rientranti nei “grandi progetti” anche se fanno parte integrante del Sito UNESCO. <<Abbiamo già chiesto alla Soprintentenza ai Beni Culturali – spiega Serroni – le pur necessarie autorizzazioni e restauratori qualificati sono pronti già da settembre per intervenire sui primi due reperti scelti tra i tanti e sui quali si interverrà in futuro: una “canefora” in Via San Gregorio Armeno ed un’ara d’epoca imperiale con una iscrizione in greco, in Via San Biagio dei Librai>>.
Il Comune di Napoli, attraverso l’Assessorato alla Cultura ha già concesso il patrocinio morale al progetto che sarà pubblicamente presentato venerdì 31 luglio 2015, alle ore 20,30 in Piazza Miraglia a Napoli, durante un evento capace di coniugare il passato ed il presente, guardando con Speranza al futuro delle nuove generazioni e che avrà come titolo: “Quando c’era Porta Donnorso”. Sul palco offerto dall’Amministrazione Comunale e con il contributo di diversi commercianti e ristoratori della storica piazza napoletana, si esibiranno i giovani talenti napoletani Salvatore Viscovo “on Vroad” ed i Sonora Mundi, nel progetto musicale e teatrale Delirio Creativo. Direttore artistico, Enzo Evangelista, presenterà la giornalista di DeArte, Maria Consiglia Izzo. I Consiglieri della Municipalità 2, Ciro Gentile e Vincenzo Angrisano, consegneranno il “Premio Astro Nascente dello Spettacolo” al giovane ma già affermato attore, scrittore e regista cinematografico napoletano Francesco Albanese. Il premio, una pregiata scultura in stile presepiale, è stata realizzata dal maestro d’Arte Presepiale Michele Buonincontro dell’omonima bottega sita in Via San Gregorio Armeno.
E’ prevista la presenza dell’Assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Nino Daniele e del Presidente della seconda Municipalità Francesco Chirico.
Tutte le informazioni, per quanti volessero contribuire con una piccola donazione, sono reperibili sul sito web: www.sedilidinapoli.com
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