Un’edizione scoppiettante quella di quest’anno per il Magna Graecia Film Festival.
Proiezioni, presentazioni di libri, dibattiti, aperitivi, eventi social: c’è tutto un mondo dietro la kermesse cinematografica di Casadonte e il pubblico sta rispondendo ogni sera in maniera numerosa e calorosa.
Ieri, nel pomeriggio è stato presentato, a cura di Carmen Loiacono, il libro di Domenico Marcella “Zeronovecinque. Signore Catanesi rispondono”.
“Quest’opera vuole testimoniare esperienze di vita di donne diverse nate e vissute a Catania, e tutte unite dalla voglia di rimanere in quella terra di Sicilia difficile ma affascinante al tempo stesso – ha spiegato l’autore. – Una regione che ha stregato anche me.”
Diciassette i profili di donne scelte da Marcella capeggiate, in qualche modo, dall’esempio di Sant’Agata raccontata da suor Cecilia La Mela e da Catena Fiorello che, quest’ultima, sin da subito ha abbracciato il progetto curandone anche la prefazione.
Protagonista della quinta serata è stato il film di Massimo Bonetti “La settima onda”.
L’opera è ambientata in un piccolo centro della Sicilia e descrive la difficile condizione di vita di un pescatore e sua moglie (Francesco Montanari e Valeria Solarino) e l’improbabile amicizia tra l’uomo e un regista un tempo famoso (Alessandro Haber).
“Quando morì mia madre mi rifugiai a Gaeta per stare un po’ solo e conobbi un pescatore con una grande cultura cinematografica che voleva fare l’attore: da qui nasce “La settima onda” – ha spiegato Bonetti. – Non è semplice fare un film. Abbiamo avuto a disposizione un budget molto ristretto ma ho avuto la fortuna di avere un cast straordinario che ha reso tutto più semplice.”
Sul palco con il regista anche Haber e Montanari.
“Quando ho letto il soggetto me ne sono subito innamorato – ha dichiarato Montanari”
“Massimo l’ho visto crescere artisticamente – ha affermato Haber. – Ha un grande potenziale e tante cose da esprimere. Ha raccontato una storia di speranza dove sogno e realtà si fondono, un tema non banale come quello della precarietà umana.”
Nel serale, sul palco del Festival ha fatto breve tappa l’attore salernitanoYari Gugliucci che, dopo il grande successo negli States, sta portando in giro in Italia i suoi libri “Billy Sacramento” e “Secondo Billy Sacramento” che raccontano in modo graffiante, ironico e diretto la nostra società.
Yari ha svelato che sta lavorando ad un documentario su Lina Wertmuller, “una regista che in America è considerata come Spielberg nel Bel Paese”.
Proiettato anche il corto “Don’t forget Mostar” girato da Sebastiano Somma per la Fondazione Luchetta che sostiene i bambini vittime di tutte le guerre.
Mostar, città della ex Jugoslavia,è il simbolo della guerra degli anni ’90 per tutti i bombardamenti ai quali fu soggetta.
Somma ha ricevuto, per mano del vice-direttore di Rai1 Ludovico di Meo, la Coppa della Fortuna della ceramista Francesca Ciliberti.
Oggi, per la sesta giornata del MGFF, nel pomeriggio Bonetti, Haber e Montanari hanno incontrato la stampa ed hanno espresso la loro meraviglia davanti il pubblico attento dell’arena Monicelli.
Presenti in conferenza stampa anche Edoardo Falcone, regista del film “Se Dio vuole” che ha ottenuto grandi consensi dal pubblico e dalla critica e gli attori Edoardo Pesce e Ilaria Spada.
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