“E’ da vigliacchi strafregarsene delle sorti di centinaia di migliaia di Appartenenti alle Forze di Polizia e non trovare il modo di fornirli di mezzi banali, del costo di pochi euro, che potrebbero salvar loro la vita. Al posto del collega di Sassari dovrebbero starci Pansa o Alfano, altro che le chiacchiere odiose e senza senso che il Capo della Polizia ed il Ministro continuano a ripetere a favore di telecamere. Basta con questa vergogna. Sono anni che aspettiamo uno stramaledetto taser o uno spray antiaggressione per evitare sciagure come quella di ieri che sono quotidiane, e che spesso sono sfociate in tragedie che si potevano evitare con poco. Dopo anni di fatiche e di richieste al limite della disperazione, adesso aspettiamo da mesi e mesi gli esiti di una sperimentazione che Dio solo sa quanto durerà ancora, e nel frattempo i colleghi continuano a finire in ospedale, all’obitorio, in galera. E feriti, morti, e vite distrutte sono responsabilità solamente ed unicamente di chi dovrebbe fornirci le migliori dotazioni e le migliori regole per lavorare e non lo fa. E le responsabilità sono anche di chi appesantisce ogni giorno che passa il clima asfissiante di stress e di paura nelle Forze dell’Ordine, che non sanno più se possono difendersi o meno. Il risultato è una Polizia che fa un passo indietro, che piega la testa, che subisce. Il risultato sono i colleghi che rischiano di vedere la vita propria e dei loro familiari distrutta anche solo per un banalissimo intervento”.
Insorge Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo il grave episodio verificatosi a Sassari, dove un Ispettore di Polizia è stato gravemente ferito a morsi ad un braccio da una nigeriana sieropositiva. I Poliziotti erano intervenuti in via Tavolara, alla fermata degli autobus, dove una donna di colore di origine nigeriana, fuori controllo, aveva appena colpito in testa un uomo di 82 anni che era seduto su una panchina provocandogli un trauma cranico che ne ha richiesto il trasferimento in ospedale. E sono stati proprio gli operatori del 118 a chiedere l’intervento della volante, anche perché la donna minacciava i passanti.
Quando gli Agenti della Questura hanno tentato di immobilizzare la nigeriana, peraltro di corporatura molto robusta, lei ha continuato a dare in escandescenze sputando addosso ai Poliziotti, colpendoli con calci e pugni, strappando loro la maglietta di servizio. Con molta fatica la nigeriana è stata caricata nell’auto ma a quel punto con un calcio ha spaccato il pannello in plexiglas che divide i sedili anteriori da quelli posteriori, riuscendo ad afferrare la torcia in dotazione alle Volanti e ricominciando a colpire i Poliziotti. A quel punto uno dei due, un Ispettore, ha aperto lo sportello posteriore ma non ha fatto in tempo a fermarla che lei gli si è avventata contro mordendolo sul braccio. E’ stata un’aggressione violentissima, tanto che all’Ispettore hanno dovuto applicare diversi punti di sutura. Giunti al pronto soccorso sono servite otto persone per accompagnare la donna in Psichiatria. In ospedale un medico ha poi informato l’Ispettore che la donna è positiva all’Hiv. Non potendo escludere l’eventualità di un contagio, il Poliziotto da quel momento è sotto terapia. Ogni venti giorni è obbligato a ripetere gli esami del sangue per la durata di sei mesi.
Coisp
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