Grazie alla precisa volontà di Marco Chiarini, l’ex-Direttore della Galleria Palatina di Palazzo Pitti scomparso lo scorso 6 novembre all’età di 82 anni, il patrimonio delle Gallerie degli Uffizi si accresce di quattro opere: una tavola dipinta e tre opere su carta.
Nel suo testamento, lo storico dell’arte ha lasciato scritto di voler donare un dipinto su tavola alla Galleria Palatina, museo che diresse per oltre 30 anni: si tratta del Paesaggio con pastori di Claude Lorrain, artista francese del XVII secolo, attivo soprattutto a Roma e dedito principalmente ai paesaggi.
Un secondo lascito prevede come destinatario il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, al quale Chiarini ha deciso di donare due opere su carta: la prima raffigura una Galera ed è attribuito a Pietro da Cortona (artista toscano attivo nel XVII secolo le cui opere si trovano in tutti i più famosi musei mondiali), probabilmente preparatorio per l’affresco centrale dipinto nella sala della Grotta semi-ipogea detta della Muletta, a Palazzo Pitti, scoperta proprio da Marco Chiarini già nel 1967 e restaurata nei primi anni Duemila.
La seconda opera raffigura Santo Stefano Rotondo e acquedotto di Nerone di Roma, ed è opera di Alessio de Marchis, napoletano di nascita ma attivo nel XVIII secolo soprattutto a Roma e Urbino, anch’esso specializzato in paesaggi e influenzato dall’opera sia di Salvator Rosa sia di Lorrain. Proprio a Chiarini si deve la ricostruzione dell’attività grafica dell’artista, in un articolo del 1967 che rimane un caposaldo negli studi sull’argomento.
GALLERIE DEGLI UFFIZI
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L’ultimo lascito riguarda la Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti ed è anch’esso un disegno: si tratta del Ritratto di Piero Chiarini, opera di Adriano Cecioni, firmato e datato 1882. Secondo l’iscrizione sul retro il personaggio, avo di Marco, fu “specialista di oculistica, primario dell’Ospedale di S. Giovanni a Roma, dove morì negli anni Cinquanta del XX secolo. Era nato intorno agli anni Sessanta del XIX secolo”.
“Ancora una volta possiamo beneficiare della suprema generosità e dedizione di Marco Chiarini verso i musei fiorentini – afferma il Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt – e con queste opere è come se egli ci offrisse ancora la sorpresa di qualche sua scoperta scientifica”.
BREVI NOTE SU MARCO CHIARINI
Romano d’origine, ma vissuto a Firenze fin dal 1964, storico dell’arte di grande respiro nel senso più ampio del termine, Chiarini si è sempre distinto per vastità d’interessi, per qualità e originalità della ricerca, per importanza ed efficacia dei risultati. A lui spetta il merito di avere per primo fatto conoscere ed apprezzare a livello internazionale la Galleria Palatina, e con essa tutto il complesso di Pitti e Boboli. Numerosissime sono le sue pubblicazioni; per la qualità professionale e scientifica del suo lavoro il Ministero per i Beni Culturali gli ha conferito la medaglia d’oro di Benemerito dell’Arte e della Cultura.
A tutto questo Marco Chiarini – e con lui l’adorata Françoise, anch’essa storica dell’arte finissima, scomparsa da poco più di un anno – univa eleganza, gentilezza e umanità straordinarie, qualità che gli hanno meritato l’affetto di tutti quelli che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e che, con la sua scomparsa, hanno perso un maestro e un insostituibile amico.
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