Oltre 6 ore di lavoro e 250 pizzaioli per realizzare la pizza più lunga del mondo: misura 1,85 chilometri e il record è stato certificato dai giudici. Per il primato fondamentali sono stati gli ingredienti campani, cosi dopo accertato il primato si è passati alla distribuzione del prodotto da record. La valenza storico culturale legata al territorio partenopeo, riconoscendo anche, il ruolo internazionale dei pizzaiuoli, come figure professionali uniche, che con le loro peculiarità dovranno essere ambasciatori dei sapori e della cultura Napoletana nel mondo.
“L’economia del Sud – ha ribadito Rosario Lopa rappresentante della Consulta Nazionale dell’Agricoltura già promotore del Comitato della Promozione Tutela e Valorizzazione della Pizza Napoletana – passa anche per i nostri prodotti tradizionali come la pizza Napoletana, purché siano d’alta qualità e nasca da mani sapienti.” “E’ di queste ore – ha proseguito Lopa – anche la notizia che l’Italia chiede alla Ue la tutela della denominazione per la Pizza Napoletana STG, per garantire longevità alla Pizza, si è fatto un passo importante presso la l’Unione europea, per riconoscere definitivamente il nome Pizza Napoletana, come denominazione di una Specialità tradizionale Garantita, da tutelare contro imitazioni e falsi. La richiesta si è resa necessaria per le nuove regole introdotte in Europa per rafforzare la politica di qualità degli alimenti, in base alle quali la denominazione Pizza Napoletana STG, conquistata dall’Italia nel 2009 al termine di una battaglia durata circa 8 anni, avrebbe potuto essere utilizzata, per gli esperti europei, solo fino a gennaio 2023. L’esame della domanda da parte della Commissione europea non dovrebbe porre problema. La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Ue permette invece, a chi lo desidera, di muovere contro la richiesta italiana eventuali rilievi o obiezioni, come fecero Germania e Polonia nel 2009. La richiesta è stata pubblicata ieri sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue.
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