“L’unica risposta possibile alla violenza è continuare a viaggiare, a scoprire, a conoscere. Non bisogna vivere nel terrore”. Questo l’appello di Alessandro Tersigni, l’affascinante Vittorio Conti de Il Paradiso delle Signore, ai giurati della 46esima edizione del Giffoni Film Festival. “È un’attualità difficile da raccontare – ha continuato – i conflitti ci sono sempre stati, ce ne accorgiamo oggi perché stanno colpendo l’Europa e, attraverso i social, li viviamo in presa diretta. Che vuoi dire ad un bambino? Come glielo spieghi che esistono delle storpiature e delle persone in grado di uccidere alla cieca?”.
Tersigni è tra i protagonisti di Noi eravamo, il nuovo film di Leonardo Tiberi, che porta al cinema l’eco della Grande Guerra, incorniciato da storie e racconti di un tempo lontano, ma tremendamente moderno. “Il film – ha spiegato – è incentrato sulla storia di due fratelli, figli di una famiglia trevigiana emigrata in Argentina, pronti a tornare in Italia come volontari per supportare il proprio Paese. È stata – ha aggiunto – una prova difficile ma stimolante. Ho rivissuto quei tempi grazie ai racconti di mio nonno, in particolare ricordo la fame: non potevo alzarmi da tavola se prima non avevo finito tutto. In compenso, in quegli anni, era fortissimo il senso di unità e collaborazione. Oggi abbiamo perso il valore dello stare insieme”.
Il fascino del Festival non ha di certo lasciato indifferente l’attore romano: “Ho sentito le testimonianze dei miei colleghi sopravvissuti, ci sono ragazzi preparatissimi pronti a torturarci”. Sulle sue “destinazioni” future – parafrasando il tema di quest’anno – ha svelato: “mi piacerebbe vestire i panni di Luigi Tenco al cinema, intanto a novembre ricominciano le riprese de Il Paradiso delle Signore 2, sul piccolo schermo arriverà nel 2017”.
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