Si scrive D-Style, si legge esclusivi occhiali sartoriali, realizzati interamente in Italia con materiali di altissima qualità, che dopo aver conquistato celebrities del calibro di Lady Gaga, Rihanna, Pamela Anderson e tra i nostrani, Stash dei The Kolors, stanno mandando letteralmente in visibilio il popolo luxury degli Emirati Arabi.
Singolari sunglasses – impreziositi da perle, coralli, turchesi, diamanti, cristalli, pelle, celluloide e oro, ma anche da materiali impensabili come pezzi di yacht, piatti di un vecchio giradischi o componenti della scheda madre di un pc – ideati dal deus ex machina del brand Domenico Auriemma, ottico partenopeo, giovane e lungimirante, capace di trasformare le sue creazioni in must have irrinunciabili per chi è in cerca di glamour, originalità e lusso.
Pezzi unici hand-made, che richiedono dalle 6 ore a più di una settimana intensa di lavoro, appena selezionati dal “Mime” ovvero “Made in Italy Middle East” – società di distribuzione con sede a Dubai che vede nel team anche l’ex calciatore Walter Zenga – per rappresentare l’eccellenza ottica made in Italy in Medio Oriente.
“Questa nuova avventura – spiega Domenico Auriemma – mi rende felice ed orgoglioso. Da quando è stata ufficializzata “Dubai Expo 2020”, l’intera area degli Emirati ha finalmente superato la fase di stallo in cui era finita e sono ripresi alla grande i mercati locali legati all’edilizia, alla moda e all’economia in senso ampio. Credo molto nelle potenzialità attuali e future di questa parte di mondo che mi ha scelto e in cui ho deciso di investire”.
Oltre che del distributor concept “Mime”, Auriemma è infatti entrato di recente a far parte anche della società B.G.I. ricoprendo un ruolo da consulente all’interno di entrambe. “Aiuto gli imprenditori italiani che intendono affacciarsi al mercato degli Emirati a muoversi nel modo giusto – continua Auriemma -. Purtroppo in giro ci sono parecchi truffatori che pur di far soldi non guardano in faccia nessuno. Io stesso fui raggirato nel gennaio 2014. Da quell’esperienza negativa, però, ho tratto comunque insegnamenti che ho rielaborato e ora metto a disposizione delle aziende che puntano all’internazionalizzazione evitando di cadere in brutte trappole”.
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