Anche la SIMPe (Società Italiana Medici Pediatri) si è immediatamente mobilitata per portare aiuto e assistenza alle popolazioni dell’Italia Centrale colpite dal sisma del 24 agosto. Pediatri emergentisti formati dalla SIMPe, dotati di tutte le competenze necessarie per gestire le grandi catastrofi, sono giunti sul luogo della tragedia poche ore dopo la prima scossa di terremoto. Inoltre la Società ha attivato un canale online sul sito www.simpe.it al quale possono rivolgersi le decine di migliaia di genitori che non sanno “come” spiegare il terremoto ai figli. Cosa ci dicono gli occhi di un bambino che vive il terrore della terra che trema, come reagiscono i bambini nel timore della prossima scossa sismica, cosa colgono davanti alle immagini in tv che sottolineano l’aumento del numero delle vittime, sono tutte domande cui è molto difficile dare risposta.
“Il terremoto – spiega il presidente Simpe, Giuseppe Mele – è un evento che destabilizza profondamente, e può avere effetti devastanti, anche a lungo termine. Il trauma che ne deriva viene covato e può provocare un bisogno di isolamento, di chiusura verso il mondo e verso la realtà, come è accaduto alla piccola Giorgia, che, tratta in salvo dopo 17 ore, si è chiusa in un mutismo per uscire dal quale avrà bisogno di amorevole assistenza. Questi traumi, infatti, possono durare nel tempo e lasciare segni indelebili. Per questo occorre intervenire tempestivamente, per tentare un recupero ed il rafforzamento della voglia di vivere e di rinascere.”
“La SIMPe – prosegue il presidente Mele – è da sempre impegnata nella ricerca di percorsi diagnostico-terapeutici aggiornati nella pratica medica dell’emergenza-urgenza e nella formazione dei pediatri emergentisti. È con questo spirito che abbiamo messo a disposizione i nostri medici, tra l’altro già presenti nelle zone terremotate. I bambini – continua – leggono la paura negli occhi dei genitori, dei nonni, delle persone che li circondano e faticano a capire che anche mamma e papà sono inermi, incapaci di fronteggiare i danni, la perdita della loro casa, dei loro affetti, dei loro ricordi, di una persona cara o degli stessi genitori. Ma le ferite più gravi ed insidiose per un bambino sono quelle invisibili, con effetti anche a lungo termine”. Per questo motivo, per andare “oltre” la tragedia, la SIMPe ha attivato un canale diretto attraverso il sito www.simpe.it a cui mamme e papà potranno rivolgersi per cercare le risposte ai loro quesiti, a quelle dei loro bambini e degli adolescenti che in queste occasioni manifestano un coraggio inatteso ed hanno delle reazioni più adattive degli adulti. “È importante – conclude Mele – comunicare e sapere che esiste una rete di professionisti a disposizione anche in un evento come il terremoto. Un impegno che SIMPe promuove e che sosterrà nel tempo”.
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