Dal 12 al 30 settembre il teatro sarà di scena nei Campi Flegrei di Napoli, alla seconda edizione di Efestoval il Festival dei Vulcani, la rassegna itinerante ideata e diretta dal drammaturgo, regista e attore Mimmo Borrelli.
Marco Baliani, Roberto Latini, Patrizia Aroldi, Saverio La Ruina, la Comunità Dedalo e lo stesso Mimmo Borrelli con i suoi giovani attori saranno alcuni tra i protagonisti del Festival che accoglierà dei veri gioielli del teatro d’autore e presenterà un calendario di sette appuntamenti: storie e memorie di altri luoghi, racconti lontani e vicini, spettacoli che avranno per palcoscenico location d’eccezione come il Parco Monumentale di Baia, il molo di Torregaveta, il Cantiere Navale di Baia e, a Napoli, il Complesso di San Nicola da Tolentino.
Siti che sono stati scenario di una miriade di vicende ardue, di fatti di cronaca, e che hanno ospitato personaggi e realtà sociali che raccontano la storia recente, riavvicinandoci ad un mondo, quello di Torregaveta e dei Campi Flegrei, in cui da sempre Mimmo Borrelli ambienta tutte le sue storie.
L’intento è quello di abbinare ad ogni luogo uno spettacolo: ogni rappresentazione realizzata viene racchiusa ed accolta in una magica e adeguata ambientazione per offrire allo spettatore una visita non guidata, ma e-motivata dalle suggestioni degli spazi per raccontare e far rivivere alcuni siti della memoria attraverso spettacoli di facile costruzione ma fatti di poesia e potenza scenica.
Il Festival dei Vulcani 2016 propone anche percorsi alternativi, escursioni, cene e degustazioni per vivere e partecipare delle bellezze paesaggistiche e della storia di una delle aree più belle della Campania.
Efestoval fa leva su quella pratica ormai consolidata di Mimmo Borrelli di recuperare forme sonore, idiomi, linguaggi, ambientazioni e luoghi che costituiscono il cardine della sua poesia e drammaturgia. “Il teatro di Efestoval coinvolge l’intera comunità, ripopola luoghi che rappresentano dei veri e propri monumenti emotivi, luoghi che nel secolo scorso hanno costituito un fulcro ardente e attivo della vita sociale: parchi, scuole, vecchie cave, campi sportivi, cantieri navali, laghi, vecchie masserie di campagna, ospedali, manicomi. -spiega Borrelli – Piccoli focolai di micro comunità intorno ai qualiri-trovarsi, in qualità di spettatori attivi e narratori stessi, depositari di una memoria rarefatta e impalpabile. Luoghi che in passato sono appartenuti alla vitalità di storie, narrazioni, racconti, drammi, ora ripopolati da un teatro di riflessione, vivo, ricco di lavoro e dedito a ciò che lacultura dovrebbe fare: segnare il cammino, sviscerare l’umano, raccontare, interpretare il presente per anticipare le rovine future e vincerle”.
Efesto è il Dio greco della tecnica, del fuoco, della metallurgia, dell’invenzione e dell’ingegneria. Un Dio abbandonato dai suoi stessi genitori perché deforme. Un artigiano dal brutto carattere, “n’dicemancna’ parola”, ma con grandi e forti spalle che sopportano il lavoro, sempre svolto con impareggiabile perfezione. Uomo silenzioso e burbero che nelle viscere del suo vulcano, tra il fuoco e la lava, crea gioielli preziosi e raffinati per gli altri Dei. La sua figura ricorda quella di tanti giovani flegrei, geniali e armati di testardaggine. Giovani che come vulcani sopiti sono pronti a dare sfogo al magma ardente ed informe che si portano dentro. E’ con questo spirito che è nato il nome del Festival dei Vulcani, dalla fusione tra le parole Efesto e Festival per restituire un messaggio di energia e vitalità. Tutta l’organizzazione è affidata al lavoro di circa 50 giovani under 35 coinvolti sin dalla prima edizione in laboratori e attività di accoglienza, biglietteria, marketing e management di eventi culturali. Il sistema di Efestovalintende raggiungere un nuovo e ampio pubblico: in termini di quantità, portando persone che solitamente non frequentano il teatro (sopratutto giovani), e in termini di qualità, investendo sul coinvolgimento e sulla preparazione che permette di avere un pubblico attento e coscienzioso, rispettoso del lavoro degli artisti e degli organizzatori.
Efestoval è stato ideato dalle tre associazioni bacolesi Marina Commedia, IoCiSto e Luna Rossa, espressione di quel terzo attivo sul territorio che rappresenta il motore ed il nucleo centrale per attivare processi di sviluppo e coesione sociale. L’organizzazione del Festival, compresi i laboratori formativi che durano tutto l’anno, è curata dall’Associazione IoCiSto. Efestoval è un prodotto del progetto “FlammaVentus – Giovani indigeni di una terra ardente” sostenuto dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con risorse dell’Avviso pubblico “Giovani del no-profit per lo sviluppo del Mezzogiorno”. L’iniziativa ha il patrocinio morale della Regione Campania, del Comune di Napoli e dell’Ente Parco Campi Flegrei.
IL PROGRAMMA 2016
Il 12 settembre (ore 20.30) l’apertura del Festival dei Vulcani 2016 è affidata a Marco Baliani che torna a Napoli con lo spettacolo “Kohlhaas”, scritto a quattro mani con Remo Rostagno nel 1990, ormai un cult con centinaia di rappresentazioni. Quella per Efestoval sarà una replica speciale presentata nel prezioso giardino del Complesso di San Nicola da Tolentino, dichiarato dal 2010 “Bene di interesse storico e artistico” e Monumento Nazionale del MIBACT.
Mercoledì 14 e giovedì 15 settembresarà la volta della performance “Memorie e versi dei Campi Flegrei”, di Mimmo Borrelli: gli artisti Riccardo Ciccarelli, Veronica d’Elia, Renato de Simone, Paolo Fabozzo, Enzo Gaito, LuciennePerreca si confronteranno con i testi tratti dalle opere di Borrelli “’A Sciaveca” e “Sepsa” che verranno centellinati, in vari quadri al sorgere del sole (dalle ore 06.00 con partenza dalla stazione ferroviaria della cumana di Torregaveta) lungo un percorso delineato nei luoghi nei quali le storie sono ambientate: da Torregaveta a Cuma. Una rappresentazione che diventa simbolo e testimonianza di una drammaturgia e un Festival “sitespecific” come Efestoval.
Nel suggestivo Parco Monumentale di Baia, sabato 17 settembre (ore 20.30) sarà la volta di Roberto Latini, vincitore del Premio della Critica 2015 e del Premio Ubu 2014 come migliore attore, che darà anima al dramma dell’inconscio pirandelliano con lo spettacolo “I Giganti della montagna”, uno degli ultimi capolavori di Luigi Pirandello con il quale affrontò il mito dell’arte.
Anche per il 2016 tornano al Festival gli ospiti della Comunità Dedalo del Dipartimento di Salute Mentale di Pozzuoli, che dietro la sapiente regia di Maura Perrone e Roberta Serretiello presenteranno all’Art Garage il 19 settembre (ore 20.30) “Sogni in compresse”, riflessioni e pensieri sulla nostra incredibile necessità di sognare, su una vita privata delle indispensabili “riparazioni oniriche”.
E proprio presso la sede della Comunità Dedalo di Pozzuoli andrà in scena il 22 e 23 settembre “Giduglia”, di e con Patrizia Aroldi, drammaturgia che firma in collaborazione con Danio Manfredini. Si è trasportati oltre la scena dalla vorticosa spirale (la Giduglia appunto) assurta a simbolo della patafisica, la corrente artistica nata dal drammaturgo francese Alfred Jarry e definita come la “scienza delle soluzioni immaginarie”. La Aroldi è una clownessa alle prese con una improbabile terapia psicoanalitica a base di ipnosi, nella quale il terapeuta, voce lontana fuori scena, diventa eco speculare del personaggio. É una Clownessa, è tutti e ciascuno, è un buffone del profondo con una ingombrante riserva di non senso e di paura per l’inesorabile scadenza di ogni avventura umana. Tutto ciò che nasce, muore ma la morte per lei non è mai logica. Inizia così un viaggio guidato dalle indicazioni dell’Ipnotista, che passo dopo passo la induce a muoversi, nonostante le sue stravaganze, nello spazio interiore dell’immaginazione.
L’evento speciale di Efestoval 2016 sarà dedicato al calcio. “Memorial Enzo Bombolone,Storie di calcio e di vita a Bacoli”, a cura dell’Associazione IoCiSto, in calendario il 28 settembre (ore 20.30) sarà una partita in racconti, in cui si mescoleranno storie di calcio, di memoria, di personaggi indimenticabili. Arbitro dello spettacolo sarà lo stesso Mimmo Borrelli per una narrazione di storie di amicizie, di esperienze comuni, di vicende che non riguardano mai una singola persona. Storie di uno sport che da sempre insegna a stare al mondo – ma mai da soli.
Chiuderà il Festival il 30 settembre “Dissonorata” di e con Saverio La Ruina accompagnato dalle musiche dal vivo di Gianfranco De Franco, chesarà messo in scena al Cantiere Postiglione di Baia, in particolare negli spazi che hanno ospitato alla fine degli anni ‘70 la sede della scuola media di Bacoli. Partendo dalla “piccola” ma emblematica storia di una donna calabrese, lo spettacolo offre lo spunto per una riflessione sulla condizione della donna in generale. Parlando del proprio villaggio, parla della condizione della donna nel villaggio globale. Nello spettacolo risuonano molteplici voci di donne. Voci di donne del sud, di madri, di nonne, di zie, di loro amiche e di amiche delle amiche, di tutto il parentado e di tutto il vicinato. E tra queste una in particolare. La “piccola”, tragica e commovente storia di una donna del nostro meridione. Dal suo racconto emerge una Calabria che anche quando fa i conti con la tragedia vi combina elementi grotteschi e surreali, talvolta perfino comici, sempre sul filo di un’amara ironia.
A fianco al calendario degli spettacoli, il Festival dei Vulcani presenta un programma di eventi collaterali che prevede visite guidate nei siti archeologici più noti (l’Acropoli di Cuma, il Castello di Baia e il Museo Archeologico dei Campi Flegrei, le Terme di Baia, la Piscina Mirabilis di Bacoli, il Teatro romano e il Sacello degli Augustali di Miseno) eescursioni speciali, come la passeggiata a Torregaveta con Mimmo Borrelli nei luoghi dove sono ambientate le sue opere o il giro in kayak tra le bellezze del Golfo di Bacoli con soste in calette, grotte e le numerose spiaggette alla scoperta della natura e dell’archeologia.
Inoltre, a Efestoval insieme alla tradizione gastronomica sarà recuperata l’altra dimensione tipicamente flegrea legata al cibo: la convivialità, la comunità che si ritrova durante il pasto. Il giorno prima di ogni spettacolo, alle 19.00, saranno interrotte le operazioni di allestimento/montaggio e prova generale per riproporre la “parmentata”, il rituale pasto consumato insieme quando si lavorava ma si trovava il tempo per sedersi, mangiare e bere un buon bicchiere di vino, come si usava un tempo al termine della vendemmia. Sarà un buon modo per ricordare la storia del luogo che ospita lo spettacolo, con la presenza di testimoni privilegiati. L’ingresso è gratuito. Lo staff di Efestoval sarà felice di accogliere alla propria tavola quanti ne faranno richiesta, fino ad esaurimento dei posti disponibili. Inoltre, al termine di ogni spettacolo, gli spettatori potranno cenare con lo staff di Efestoval e gli artisti in un luogo ogni volta diverso, per un itinerario gastronomico alla riscoperta di luoghi, piatti e tradizioni della nostra comunità.
Infine, accompagneranno il programma della rassegna, tre serate “dopofestival” con musica dal vivo e bar allestito appositamente per l’occasione, dove ritrovarsi con lo staff, gli artisti, i giornalisti e gli addetti ai lavori e soprattutto gli amici di Efestoval in luoghi simbolo della rassegna come il Parco Cerillo e il Cantiere Postiglione di Baia. (ingresso gratuito, programma su www.efestoval.it)
Biglietteria:
dal lunedì al sabato,16:00-20:00
presso la Sede Associazione IOCISTO
Via Risorgimento 158b – Bacoli NA
durante gli spettacoli:in loco dalle 18:00
acquisto online: www.efestoval.it INFO
info: [email protected] | 328.17.25.718 dal lunedì al sabato, 16:00-20:00
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