Il bello: Antonella Del Core, icona del volley italiano nel mondo che accetta con entusiasmo il ruolo di ambasciatrice della pallavolo campana.
Il brutto: la squadra di Aversa iscritta all’A2 maschile costretta a pagare 150 euro all’ora per utilizzare il palazzetto cittadino. Questo il contrasto emerso al termine della quarta edizione del Gran Gala della Pallavolo Campana, che ha di fatto aperto la nuova stagione del volley regionale.
All’evento voluto con forza dal presidente della Fipav Campania Ernesto Boccia hanno preso parte tutte le società che hanno raggiunto importanti traguardi nel corso della passata stagione, fra le quali proprio quella normanna. “La Federazione regionale pallavolo –spiega il presidente- dice basta alla politica di avversione allo sport. Pagare le cifre che il commissario prefettizio chiede alle società che vogliono fare attività ad Aversa vuol dire costringerle ad emigrare altrove”.
Fattore sottolineato dallo stesso numero uno della Sigma Aversa Sergio Di Meo: “Siamo passati dai 25 euro dell’anno scorso, ai 150 di quest’anno. Non possiamo permetterci di pagare questa cifra. Se l’amministrazione comunale non farà retromarcia sarò costretto ad andare a giocare lontano dalla mia città. Gli organi federali sono già avvertiti”.
Fattore comune all’Alp Aversa appena approdata alla B2 femminile: “Volevamo andare a giocare al palazzetto –racconta il responsabile Gianni Apicella- ma scoperto che costa quanto il Madison Square Garden abbiamo rinunciato restando nella nostra vecchia palestra”.
Una storia che si ripete. Da un lato la pallavolo che lavora e crea talenti, oltre alla Del Core, nel giro azzurro ci sono Tirozzi, Chirichella e Di Gennaro. Nello staff tecnico delle nazionali Pasquale D’Aniello e il commissario tecnico del Sitting Guido Pasciari. Dall’altro l’eterna carenza di strutture e le esose richieste delle amministrazioni comunali distruggono tutto.
“In venticinque anni di pallavolo –racconta Antonella Del Core- purtroppo non è cambiato niente. Sono partita da Napoli ascoltando queste lamentele e ci ripasso dopo un quarto di secolo ascoltando i medesimi discorsi”. Del resto per consentirle di giocare in città con la maglia azzurra dodici mesi fa a riaprire il pala Vesuvio è stata proprio la Fipav Campania che si accollò tutti gli oneri.
Il presidente del Coni Campania, il senatore Cosimo Sibilia presente al Gran Galà ricorda: “Nel corso della consiliatura targata Caldoro ci abbiamo messo tre anni per avere una legge regionale sullo sport. Dopo quasi due anni di De Luca per le attività sportive a bilancio ci sono zero euro”.
Insomma sport e politica continuano a percorrere binari che si muovono in direzione opposta. Dalla Fipav Campania parte l’ennesima crociata contro questo modo di agire: “Basta con la politica di avversione allo sport –sottolinea con forza l’avvocato Ernesto Boccia- Servono più spazi ma soprattutto una maggiore disponibilità verso chi si prodiga in nome dello sport. Chi si avventura in pastoie burocratiche dimentica che lo sport è vita ed è l’unica chiave per consentire una vera e propria integrazione fra i giovani praticanti di ogni classe sociale”.
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