“SCATTA LA NOTIZIA”: inaugurata la mostra dedicata al progetto


Inaugurata stamattina la mostra fotografica “Scatta la notizia” presso l’Istituto Rosario Livatino di San Giovanni a Teduccio, seconda tappa del progetto fotografico e sociale per giovani studenti che ha tutte le carte in regola per andare ancora più lontano. Stamattina, nella gremita sala dell’Istituto Livatino, a presentare la mostra c’erano il Sottosegretario alla Difesa on.le Gioacchino Alfano, l’Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Napoli Annamaria Palmieri, l’Assessore alle Politiche Giovanili Alessandra Clemente per citare solo i rappresentanti istituzionali che sono intervenuti per dare il loro personale appoggio a un progetto che sta assumendo le sembianze di una vera e propria opera comunitaria, espressione della sinergia di un territorio che esce dai suoi confini, che raggiunge le sale degli alti palazzi ma rimane sempre concreto, legato alla realtà quella di una periferia che si riscopre protagonista attraverso i propri giovani, che se ben motivati si appassionano, riscoprono o scoprono il proprio vicino, il proprio territorio fatto di attività sconosciute, di sguardi di solidarietà, di inaspettato cameratismo.

Gli interventi delle autorità tutti nella stessa direzione: una gara per accaparrarsi la mostra perché la sua prossima location sia un palazzo di esposizioni nel centro di Napoli o una foresteria romana. Insomma un lavoro con valore artistico che porta in sé un senso civile forte, un messaggio:  quello di restituire attraverso gli scatti il degrado non velato ma vero di una strada, di uno sguardo, di un quartiere, ecco che il messaggio vuole essere condiviso e in ogni location possibile perché raggiunga un pubblico più vasto possibile.

Annunciata l’esposizione della mostra presso il Palazzo Vescovile di Ascoli Piceno per portare un segno di vicinanza, di conforto ai ragazzi delle zone colpite dal terremoto, “sono i ragazzi di San Giovanni a Teduccio che vanno in aiuto dei ragazzi delle zone terremotate” queste le parole di Enrico Stefanelli,  Direttore Artistico di Photolux nel comunicare della tappa che vedrà l’esposizione uscire dai confini della regione nei mesi estivi.

Il progetto,  Programma di Responsabilità Sociale sul fotogiornalismo, organizzato da Photolux e Neapolis Art e realizzato grazie al supporto di Canon, ha unito il percorso formativo di avviamento alla fotografia alla possibilità di raccontare la realtà di una periferia tra le meno felici della città di Napoli, scorgendovi anche il bello e soprattutto trasformandosi in qualcosa di concreto: una vera e propria mostra fotografica.

I ragazzi sono stati guidati nel percorso formativo dal maestro Pietro Masturzo, vincitore del prestigioso premio World Press Photo of the Year nel 2010, appassionante il suo intervento “dopo questa esperienza amo ancora di più il mio lavoro, la spinta costante è di poter assistere a un cambiamento attraverso le proprie foto, a volte presunzione molto spesso disillusione. Ma con questo lavoro ho davvero  visto il cambiamento. Ho dato pochissimo rispetto a quanto ho ricevuto da questi ragazzi”.

Ospite d’onore della presentazione Tony Gentile, di un “grido di speranza” parla il fotografo delle stragi di mafia,  quello stesso ritrovato nelle parole dei giovani fotografi. Gli scatti sono tanti gridi di speranza, di riscatto che ogni periferia lancia, che ogni periferia ha il diritto di poter trasmettere attraverso un canale ed ecco la fotografia diventa il tramite dell’espressione di un’anima.

Ritratti nelle fotografie esposte scorci di vita ordinaria, che spesso passano inosservati: il mercato, un murales, un campetto di calcio, i pescatori. Le foto di Alessio, Ciro, Emanuele, Davide, Eduardo, Francesca, Giorgia, Giusy, Ivan, Luca, Mariarosa, Martina, Mattia, Michele, Rosalba, Sabrina e Sabatino trasmettono una storia che interpreta la realtà che li circonda con le sue contraddizioni e i suoi vizi. L’istituto superiore nel quartiere San Giovanni a Teduccio di Napoli, ha dato spazio alla voglia di raccontare per insegnare a usare la macchina fotografica e scoprire il linguaggio universale delle immagini. Un’opportunità per far conoscere il mondo dell’informazione sia come forma di espressione, che come possibile sbocco professionale per il futuro.

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