La mostra Modernolatria, a cura di Melissa Acquesta, Gemma-Anaïs Principe e Valentina Tebala con il coordinamento scientifico di Angela Acordon, direttore del Polo Museale della Calabria e di Nella Mari, direttore della Galleria Nazionale di Cosenza, considerata l’attenzione ricevuta, rimarrà aperta al pubblico, nelle prestigiose sale espositive di Palazzo Arnone in Cosenza, fino al 19 marzo 2017.
L’esposizione, promossa dal Polo Museale della Calabria, dal Comune di Cosenza e da UBI Banca Carime, dedicata, all’opera di Umberto Boccioni, in occasione del centenario della sua morte, indaga il grande maestro futurista quale catalizzatore per stimoli e propulsioni estetiche contemporanee, e lo fa a partire dal suo stesso neologismo modernolatria, ovvero «adorazione del moderno».
Una chiara sintesi espressiva del culto futurista per il progresso tecnologico ed artistico, dove l’arte è intesa come strumento di ricerca verso la realtà circostante e il proprio tempo.
L’omaggio non ha connotazione commemorativa, né tanto meno vuole essere una retrospettiva sull’artista ma piuttosto un focus su quanto è accaduto e accade +100 anni dopo.
Il tributo si estende in un discorso di continuità e suggestioni dinamiche che partono dall’artista reggino e si sviluppano in una mostra collettiva che include artisti nelle cui ricerche si ravvisano attitudini stilistiche e/o teoriche che testimoniano in qualche modo un’affinità, se non una spiccata eredità, con gli assunti e le problematiche boccioniane.
La mostra esplora, quindi, i possibili sviluppi degli approcci e linguaggi dell’artista tradotti oggi, secondo una scelta curatoriale mirata a istituire connessioni e analogie o cortocircuiti talvolta interiori ed interpretativi, espliciti, finanche ironici, fra un grande artista storicizzato e gli artisti contemporanei esposti.
La mostra Modernolatria rimarrà aperta a pubblico fino al 19 marzo 2017 e potrà essere visitata da martedì a domenica (ore 10.00 – 18.00) – Ingresso gratuito
Mostra
Modernolatria
Galleria Nazionale di Cosenza
Cosenza – Palazzo Arnone
Fino al 19 marzo 2017
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