Un tema di grande attualità. Venerdì 31 marzo 2017 al Pan in via Vittoria Colonna a Napoli si svolgerà l’incontro “Il padre. Cultura, giustizia, sentimento” organizzato dall’AMI Avvocati Matrimonialisti Italiani, distretto di Napoli, da sempre molto attenta alla tematica della violenza di genere, con cui si intende approfondire il tema della condizione dei padri e del disagio che scaturisce dalla loro nuova condizione sociale, culturale e giuridica: l’insorgere della crisi della famiglia ha portato ad una nuova posizione esistenziale dell’uomo nell’ambito familiare con un contestuale disorientamento sentimentale.
In caso di separazione e divorzio, il dover subìre una decisione altrui, l’allontanamento dalla casa familiare e dai figli, gli obblighi economici e l’impossibilità talvolta di poterli adempiere, sono tutti elementi che in situazioni estreme possono sfociare anche nel triste fenomeno della violenza. Il convegno, gratuito e senza preventiva prenotazione – che gode del patrocinio dell’assessorato alla cultura del Comune di Napoli e del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Napoli con il riconoscimento di crediti formativi – pone degli interrogativi pregnanti su quali siano le risposte dell’ordinamento e della società e se sia possibile realizzare la cultura della mediazione: tra i partecipanti, Nino Daniele assessore alla cultura e al turismo del Comune di Napoli, Armando Rossi presidente COA Napoli, Carlo Imperiali presidente sezione civile Tribunale di Napoli, Gian Ettore Gassani presidente nazionale AMI, l’avvocato Valentina de Giovanni presidente AMI Napoli, lo scrittore Maurizio Quilici, Raffaele Sdiro presidente Sezione Civile Tribunale Santa Maria Capua Vetere, lo storico Mauro Giancaspro direttore emerito Biblioteca Nazionale di Napoli, Alfonsina Mastracchio avvocato responsabile sezione territoriale AMI Santa Maria Capua Vetere, lo psichiatra Giuseppe Ruggiero presidente AMS e FIAP, Maurizio Bianco segretario Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, lo scrittore Maurizio de Giovanni, l’avvocato Silvana Buttafarri socio AMI Napoli.
Nell’immaginario collettivo sono ben presenti due pellicole cult made in Usa che affrontano il tema della separazione e della disgregazione del rapporto coniugale “Kramer contro Kramer” con Dustin Hoffman e Meryl Streep in cui si configura la situazione di un padre travolto dalle difficoltà di un affido esclusivo del figlio e la “Guerra dei Roses” con Kathleen Turner, Michael Douglas di cui ricordiamo la frase “ Non ci sono vittorie in queste cose, solo gradazioni di sconfitta”: e, invero, dopo un lungo procedimento conflittuale di separazione si impara che farsi del male a vicenda lascia sul tappeto delle controversie ben più di una vittima. Infatti, oltre ai figli – spesso sballottati e costretti ad assistere a dilanianti baruffe genitoriali che infliggeranno profonde ferite nel loro inconscio – anche valori primari come lealtà, affetto, dignità, senso di responsabilità e autocritica vengono abbandonati al delirio distruttivo di una coppia che non si ama più: come sottolinea Gabriella Giglio, una delle organizzatrici dell’incontro “in Italia, il diritto dei minori di mantenere un rapporto equilibrato con entrambi i genitori è compromesso da varie circostanze, per cui più del 58% dei padri separati o divorziati vive un peggioramento nella qualità dei rapporti con i figli, sia per la frequenza delle visite che per la possibilità di partecipare a momenti importanti della loro vita. D’altronde, la Corte di Strasburgo nel 2013 ha condannato l’Italia per non aver garantito il diritto alla bigenitorialità, tutelando il diritto inviolabile di un padre separato di esercitare il naturale rapporto familiare con la prole”.
Relativamente agli aspetti economici poi, il divorzio all’italiana incide pesantemente sui padri a causa della ripartizione del reddito della famiglia con cui la legge tutela il coniuge economicamente più debole, riconoscendogli il diritto al mantenimento e garantendo in qualche modo la prosecuzione di quei doveri assistenziali e solidaristici che nascono dal matrimonio: si verificano così situazioni anche drammatiche per mogli separate o divorziate costrette, nella veste di parti economicamente più deboli, a ricorrere ad ogni strumento legale per riuscire ad ottenere il proprio diritto al mantenimento, come pure l’inasprimento delle divergenze economiche tra i due ex coniugi, per via della suddivisione del reddito familiare che può incidere sulla possibilità dei mariti di provvedere in maniera adeguata al proprio mantenimento. Di cruciale importanza è la considerazione che la separazione comporta sempre un aumento dei costi per la duplicazione di spese considerevoli, quali affitto, bollette, automobili e valutando lo stipendio medio degli italiani inflazionato dalla crisi, ecco spiegato come la situazione in molti casi diventi insostenibile per entrambi e spesso maggiormente per i padri, costretti in genere a lasciare la casa (affidata a moglie e figli) per trovare un altro alloggio o, in tanti casi, a cancellare la voce “affitto” tra le priorità e a vivere miseramente, persino dentro un’automobile in un parcheggio, lavandosi in ufficio, cercando lavoretti extra per raggranellare soldi, mangiando alla Caritas o alla mensa dei poveri, in coda per ricevere un pacco alimentare di beneficenza, con inevitabile deterioramento anche dei rapporti con i figli.
In alcune zone pioniere d’Italia come il Veneto, sono in atto finanziamenti regionali a sostegno di «famiglie monoparentali, genitori separati e divorziati in situazione di difficoltà economica» per garantire ai padri separati un aiuto per l’affitto e alloggi dedicati a canone dimezzato, ma si tratta ancora di cattedrali nel deserto: questa la situazione di molti padri separati, d’Italia, segnalata da associazioni, Comuni, dalla Chiesa e questi i quesiti a cui si tenterà di dare risposta, nel contempo dando voce ai protagonisti e raffrontando la loro esperienza alle figure della letteratura antica e moderna.
Laura Caico
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