Compie un anno Ce voglio credere, il lavoro discografico di Nicolò Annibale uscito il 18 giugno 2016, realizzato su etichetta Europhone Records. I testi e la musica sono stati scritti da questo grintoso ventiduenne e arrangiati, missati e masterizzati da Fabrizio Fedele nel Cellar Studio.
Dopo il successo della prima tappa live al The Posh Club di Torre del Greco e della seconda, al The Mode di Auletta, stasera, domenica 18 giugno, si chiuderà in bellezza nelle atmosfere del partenopeo Kestè (ore 22.00).
Il giovane cantautore partenopeo, classe 1995, unendo voce e chitarra promette di creare uno spazio di reale condivisione ed intimità.
“Ieri come oggi – sottolinea Nicolò – il nucleo di significato di questo album rimanda all’importanza di credere in qualcosa e lottare per essa”.
Un’importanza che rinvia anche alla centralità della relazione con l’interlocutore rispetto al quale è fondamentale scegliere le parole giuste, quelle in grado di trasmettere pienamente il senso e il significato di idee ed azioni finalizzate, come sottolinea lo stesso Nicolò, a raggiungere gli obiettivi in cui si crede.
“Grazie a questo disco – continua Nicolò – sono molto cresciuto ed ho capito innanzitutto quale sia la mia reale identità musicale: prima credevo di essere un cantautore che scriveva e cantava solo d’amore. Oggi ho compreso, proprio attraverso l’interazione con le persone che ascoltano la mia musica, che sono soprattutto un cantautore sociale, perché il mio pubblico si rispecchia nei problemi di vita quotidiana di cui parlo nei miei testi”.
Una crescita a 360 gradi quella vissuta in questo anno: a livello di contenuto, a livello espressivo e nel modo di rapportarsi al proprio pubblico. Un’evoluzione emotiva, oltre che artistica, che gli ha permesso di comprendere che tipo di persone voglia al suo fianco per continuare il suo cammino e di ridefinire il suo rapporto con lo show business musicale, capendo sempre di più che la strada verso i propri obiettivi è davvero dura ed irta di difficoltà e che i muri di abbattere sono molteplici.
“Per il mio futuro vorrei continuare il mio percorso artistico-musicale, con l’obiettivo non solo e non tanto di avere successo, fine a cui in fondo aspiriamo tutti, ma che rischia di ‘accecare’ ma prima ancora di riuscire a far ascoltare il mio messaggio, in modo tale che esso davvero arrivi alle persone, una, dieci o migliaia che siano”.
IL PERCORSO ARTISTICO
Nato 22 anni fa Nicolò Annibale è la dimostrazione che i “giovani di oggi”, quelli di cui spesso si dice che non hanno idee innovative e voglia di fare, sono invece l’esatto contrario.
Studente di lettere moderne i suoi testi, da Mo’ te ne ‘a ji a Vulesse, passando per Senza e Mille lire, senza dimenticare Castelli di Rabbia, risuonano delle eco e delle parole, interiorizzate e rielaborate, di autori e poeti come Catullo con il suo Odi et amo, o Andrea Baricco.
Nella lingua napoletana, idioma principe utilizzato nei suoi testi che rinvia alla forza delle radici, rifluiscono l’ironia, mista ad amarezza, di Eduardo De Filippo e di Massimo Troisi.
Le sonorità, invece, da una parte guardano ai grandi autori della terra partenopea, come Pino Daniele, e dall’altra volgono lo sguardo oltreoceano, al Pop blue di John Mayer.
Buon ascolto dell’album completo: https://www.youtube.com/watch?v=i5g2bOQpJ3s&list=PLGhBW3pBDSfGWsPyEUE6EFBphDjy-XZQ7&index=1
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