Un ritorno indietro nel tempo di oltre 2mila e 500 anni per mostrare le origini e le usanze di quella che oggi è una perla dell’Alta Valle del Metauro, apprezzata non solo per il tartufo ma anche per la ricchezza di storia, arte e cultura.
Sant’Angelo in Vado, comune dell’entroterra pesarese, per due giorni torna ad essere Tifernum Mataurense e lo fa con “Domus Romana – storia d’amore tra mito e realtà”, una rievocazione storica con rappresentazioni teatrali, simulazione di battaglie, corsa delle bighette, ludi romani ed attività equestri, il tutto fortemente voluto dall’amministrazione comunale ed inserite all’interno del concetto di “Tartufo tutto l’Anno”, brand lanciato nel 2017 dal sindaco Gianalberto Luzi e dal vicesindaco (e assessore al Tartufo) Romina Rossi.
Sabato 30 giugno e domenica 1 luglio Sant’Angelo in Vado sarà abitata da popolazioni romane e celtiche (circa 100 i rievocatori che animeranno il borgo) che stazioneranno nell’area di Campo Monti dove sorge il più grande ritrovamento archeologico degli ultimi 50 anni, la Domus del Mito, domus gentilizia di oltre mille metri quadrati gestita, in convenzione con il Comune, da Confcommercio di Pesaro e Urbino attraverso il punto Iat.
E sarà proprio in quest’area che la Colonia Iulia Fanestris di Fano e la Teuta Senones Pisaurenses di Pesaro, allestiranno accampamenti militari e daranno vita a rievocazioni di riti solenni e combattimenti, con tanto di simulazioni di quelle battaglie che hanno caratterizzato la storia dai primi decenni del IV secolo A.C., quando la prima invasione storica della penisola da parte dei celti mise a repentaglio la sopravvivenza di Roma.
Per questa seconda edizione entreranno a far parte anche nuovi gruppi storici come La Decima Legio proveniente da Roma ed organizzata da Giuseppe Cascarino autore di importanti libri dedicati alla storia militare romana e Gioal Canestrelli detto il Pitta archeologo ed autore di molte pubblicazioni dedicate alla storia militare antica in particolare di quella celta, che sarà presente con il gruppo storico Evropa Antiqua proveniente da Verona.
L’iniziativa avrà il suo picco emozionale più alto sabato 30 giugno alle 20 con la rappresentazione teatrale della storia che diede origine a Sant’Angelo in Vado. Un’antica leggenda riportata alla luce che unisce storia, amore, territorio, terra benedetta e una traccia lasciata lungo i secoli attraverso un prodotto prezioso da queste parti, il tartufo. Tartufo bianco e nero, due sapori e colori agli antipodi così come erano agli antipodi i due giovani, il nobile Mennenio e la serva Nicia, del quale parla la storia. Romano lui, dai colori mediterranei, e celtica lei dai colori nordici, due persone che nulla avevano in comune apparentemente l’uno con l’altra ma uniti da una forte passione, passione che è stata lasciata come testimonianza lungo tutti questi secoli attraverso un amore benedetto dagli Dei attraverso il dono del prezioso tubero, bianco e nero appunto, presente a Sant’Angelo in Vado in tutte le stagioni grazie a un terreno in grado di generarlo tutto l’anno.
Il testo, ideato dalla stessa vicesindaco Romina Rossi, è stato riadattato in forma teatrale da Francesco Belfiori e dall’ Associazione teatrale la Sgrigna di Sant’Angelo in Vado, con l’accompagnamento della scuola di danza Passi di Danza.
Per l’occasione The Convent Recording Studio di Sant’angelo in Vado ha ideato una musica che renderà le scene ancora più emozionanti e che sarà la colonna sonora della due giorni vadese.
Il simbolico taglio del nastro sarà sabato 30 giugno alle dalle 17 con l’apertura dei campi storici, la dimostrazione di giochi antichi, le attività equestri, i laboratori ed una serie di ludi romani per bambini tra cui la corsa delle bighette, fino ad arrivare alle 21 quando avrà inizio “A cena con Bacco ed Apollo” conviviale rigorosamente con menù romani realizzati secondo le ricette di un tempo, musica e divertimento con tutti i commensali vestiti in abiti romani.
Programma analogo domenica 1 luglio, con inizio delle attività alle 10. Troveranno spazio durante la giornata dimostrazioni di tiro con l’arco, esercitazioni all’alimentazione e attività per i più piccoli che avranno l’occasione di giocare con i giochi di un tempo come facevano i loro coetanei tanti secoli fa. “Domus romana – Storia d’Amore tra Mito e Realtà” si concluderà alle 19.30 con lo spegnimento del fuoco sacro nel braciere.
“Leggenda narra che la Domus di Sant’Angelo in Vado sia nata in una notte – spiega Romina Rossi – grazie all’aiuto degli Dei che fortemente aiutarono Mennennio e Nicia e la loro storia d’amore. Ecco perché la nostra terra e il nostro tartufo possono considerarsi ‘benedetti’ e questo fa del nostro borgo meta di un turismo romantico, dove lasciare in consegna i desideri del cuore. Un po’ come se ancora oggi, qualcuno dall’alto, possa prendere in esame le relazioni e pesare la forza e la purezza dei sentimenti. La storia della letteratura italiana ci riconsegna amori tormentati e finiti in tragedia, qui si celebra il trionfo e la benedizione dei veri sentimenti”.
E se a questo amore aulico aggiungiamo anche la possibilità di gustare dei piatti afrodisiaci a base di tartufo preparati dai ristoratori locali, ecco spiegato il motivo per cui Sant’Angelo in Vado è bella e visitabile tutto l’anno e non solo durante il periodo in cui si celebra il suo prodotto d’eccellenza.
Per info www.mostratartufo.it e pagina facebook Mostra del Tartufo di Sant’Angelo in Vado.
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