Danza, Teatro, Musica e Scrittura: Il Paese dei Balocchi diventa una galleria d’ARTE a cielo aperto


Il paese dei Balocchi

Impara l’Arte e non metterla da parte. E’ questo lo slogan de Il Paese dei Balocchi 2018 il cui tema scelto, l’Arte, abbraccia più tematiche e concetti come sempre avviene nella festa giunta quest’anno alla 15esima edizione.

“Se abbiamo occhi per guardare, cuore per emozionarci e mani per creare – spiegano gli organizzatori –, allora possediamo l’immensa capacità di dare vita al ‘sentire’ in tutte le forme e declinazioni. L’arte è il naturale prolungamento del nostro essere umani e come una voce che arriva da lontano, può illuminare mondi diversi. In questa 15esima edizione de Il Paese dei Balocchi vogliamo lanciare l’invito ad entrare in contatto con le diverse forme d’arte, riscoprendole e apprezzandole a partire dalle espressioni più semplici sino a quelle eccelse. L’arte non è prerogativa di pochi, ecco perché è fondamentale che ogni persona coltivi  anche la propria capacità espressiva e si conceda il modo di darle vita. Laboratori, incontri e spettacoli andranno in questa direzione con un occhio attento alla sensibilità dei bambini senza ovviamente mai dimenticare il pubblico adulto. Piazza Bambini del Mondo ed il suo parco saranno nuovamente spazio per riflettere, giocare, divertirsi ed esprimersi”.

Ad ideare l’immagine sono stati lo studio Qb Comunicazione e il fotografo Wilson Santinelli che hanno cercato di ricreare in fotografia “Retrospect”, il quadro forse più famoso di Keith Haring, writer statunitense dal linguaggio visuale universalmente riconosciuto, scomparso nel 1990. Le sue opere fanno ricorso a uno stile immediato e sono popolate da personaggi stilizzati e bidimensionali, quali bambini, cani, angeli, mostri, televisori, computer, figure di cartoon e piramidi. La sua iconografia apparentemente infantile veicola messaggi semplici, chiari e immediatamente intellegibili che riguardano diversi temi scottanti della sua epoca quali il capitalismo, il razzismo, l’ingiustizia sociale, l’apartheid, il riarmo nucleare, la droga e l’AIDS… ma anche stati d’animo come amore, felicità e gioia.

Ed è proprio dalla bellezza di questo quadro e dai suoi colori accessi che si è partiti per l’immagine de Il Paese dei Balocchi con l’obiettivo di racchiudere in un unico scatto il concetto di Arte a 360 gradi, un’arte che può avere varie declinazioni ma comunque tutte fonte di libertà e gioia.

Sono danza, teatro, musica e scrittura le 4 arti rappresentate nell’immagine realizzata, quattro espressioni artistiche rese dinamiche dal sorriso di Chiara Omiccioli, Veronica Costanzi, Emma Filippini e Camilla Santinelli, atlete dell’Asd Alma Juventus Ginnastica Fano. Hanno collaborato al set che si è tenuto presso i locali della palestra, anche Natalia Tinti e l’allenatrice Raffaella Alessandri.

“Dopo Don Luigi Ciotti e Silvestro Montanaro – evidenzia il sindaco, Massimo Seri – era difficile trovare un altro personaggio in grado di ricoprire il ruolo di ‘sindaco’, invece Il Paese dei Balocchi ci è riuscito portando a Fano una personalità come Don Antonio Loffredo, icona di legalità e speranza che sono sicuro saprà dare il proprio apporto e contributo ad un evento che ormai è entrato nel cuore di Fano, dei fanesi e dei turisti”.

 

 

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