Una storia lunga 55 anni che parla di storia, tradizione, arte, passione e, soprattutto, tartufo. A Sant’Angelo in Vado, uno dei borghi più belli d’Italia situato nell’Alta Valle del Metauro, sulla dorsale appenninica che divide Marche, Umbria e Toscana, dal 13 ottobre al 4 novembre torna la la 55^ Mostra Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato delle Marche, la mostra più antica della Regione Marche e seconda in Italia per longevità solo ad Alba in Piemonte.
Quattro week end in grado di attirare ogni anno migliaia di visitatori grazie alle tante iniziative collaterali e, soprattutto, grazie alla bellezza di un paese che nel corso dei secoli ha saputo ammodernarsi senza dimenticare però le sue origini, conservando una storia e una tradizione in cui il profumo di tartufo si respira in ogni angolo della città.
Da queste parti infatti, quello del cavatore è un vero e proprio mestiere e la Cerca al Tartufo è molto più che un hobby, basti pensare che dal 1981 a Sant’Angelo in Vado è presente il Centro Sperimentale di Tartuficoltura più importante d’Italia, eccellenza a livello nazionale ed europeo per la micorizzazione di piante tartufigene. La sua produzione, che nel passato ha raggiunto le 50.000 piantine l’anno, ha permesso di sviluppare tartufaie in tutto il mondo. I 1.200 tesserini di cavatori di tartufo presenti nel territorio permettono di diffondere il prezioso tubero nei mercati nazionali ed internazionali e ciò rappresenta un valore economico e dimostra una tradizione ed una cultura che, tramandata di generazione in generazione, è profondamente radicata nella società.
Sant’Angelo in Vado inoltre, può senza timor di smentita essere definita un’eccellenza italiana nella produzione del Tuber Magnatum Pico (tartufo bianco), ma anche di tartufo nero e del marzuolo e questo per le caratteristiche del terreno, marmoso ed argilloso, che consentono la maturazione di varie specie di tartufo garantendo una produzione che va da gennaio a dicembre, facendo di Sant’Angelo in Vado un punto di riferimento per sviluppare una intera filiera produttiva e un luogo dove un piatto di tagliatelle o un filetto al tartufo non sono mai “fuori stagione”.
La 55esima edizione della Mostra avrà un particolare connotazione “green”, con varie iniziative mirate al rispetto per l’ambiente e all’eco sostenibilità: “Se ami la terra la terra ti ama – sostiene Romina Rossi, vicesindaco e assessore al Tartufo -, soprattutto in un territorio che fa dell’eccellenza prodotta il proprio vanto. Anche l’edizione 2018 della mostra, infatti, così come lo sono stati tutti gli altri eventi di avvicinamento organizzati in primavera ed estate (Sant’Angelo in Vado ha coniato il brand ‘Tartufo tutto l’Anno’, ndr), affronterà la tematica del green ‘entrando’ di fatto nel bosco e stando a stretto contatto con chi lo frequenta abitualmente, siano essi persone come boscaioli o cavatori, o animali. La riscoperta di sapori antichi e delle radici di Sant’Angelo in Vado saranno al centro di presentazioni di libri, mostre, racconti e convegni. Il nostro obiettivo è far si che il prelibato tubero faccia da traino per far apprezzare la nostra storia e la nostra cultura che poi, grazie all’abilità dei nostri ristoratori, riesce ad emergere anche seduti a tavola”.
Come di consueto anche quest’anno torneranno due eventi che definire collaterali è sicuramente riduttivo in quanto richiamano ai piedi del Monte Nerone migliaia di persone da tutta Europa. Il primo è in programma dal 19 al 21 ottobre ed è il 40esimo Motoraduno Internazionale che vede ogni anno la presenza di centauri da tutta Italia e da Inghilterra, Finlandia, Spagna, Germania, Francia, Austria e Polonia, il secondo è la consegna del Tartufo d’Oro (28 ottobre), evento mediatico di punta che vede arrivare ogni anno a Sant’Angelo in Vado personaggi del mondo dello spettacolo, del cinema e dell’imprenditoria. L’anno scorso il premio andò, tra gli altri, a Luca Cordero di Montezemolo, nel 2016 a Gabriel Garko.
A completare il ricco programma ci sono gli show cooking perché così come una pepita d’oro può trasformarsi in un gioiello prezioso se lavorata da abili mani orafe, anche un tartufo per farsi assaporare in tutta la sua bontà deve essere maneggiato da “artisti dei fornelli”. Quattro gli appuntamenti (tutte le domeniche) all’interno del bellissimo palazzo Mercuri. Tra i cuochi chiamati a deliziare il palato dei presenti anche Antonio Ciotola, chef non vedente che ha trasformato in virtù questo suo limite utilizzando al meglio tutti gli altri sensi, mettendo nei suoi piatti esperienze sensoriali e soprattutto una gran passione per la cucina, quella passione che nel 2014 gli ha permesso di essere inserito tra i migliori cuochi del mondo e di apparire di recente in Tv a “Cucine da Incubo Italia” al fianco di Antonino Cannavacciuolo.
E tra stand, spettacoli, conferenze e show cooking, come non fare una visita alla Domus del Mito, una Domus gentilizia di 1.000 metri quadrati perfettamente conservata che rappresenta il più importante e grande ritrovamento archeologico venuto alla luce negli ultimi 50 anni, e che testimonia le origini della città, oggi Sant’Angelo in Vado, all’epoca romana Tifernum Mataurense.
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