L’11 agosto Emanuela Del Zompo insieme alla criminologa Maria Gaia Pensieri, alla produttrice italo-americana Ivana Massetti, fondatrice di Women Occupy Hollywood, al regista argentino Jaun Diego Puerta Lopez, all’attore Cristian Stelluti e a Monica Soldano giornalista di Giulia (associazione per i diritti delle donne e delle giornaliste) presenta “Grunda, l’angelo dalle ali rotte” fumetto sul tema del femminicidio nell’ambito del festival “Inventa un film” che si svolge a Lenola (Latina). Parteciperà all’incontro l’Ingegner Vincenzo De Feo, Presidente Associazione Mai più Solo, che si occupa di contrasto alla contaminazione e dipendenza dalla tecnologia, terreno sul quale si innestano tutte le piaghe del nostro tempo: cyber-bullismo, disvalore dei rapporti umani sin dalla minore età, etc. Vere e proprie trappole spesso, fatali, che portano come è troppe volte accaduto all’annientamento della persona, fino al suicidio, o all’omicidio.
Il dibattito dell’11 Agosto si incentrerà sul tema della violenza e su come contrastarla. Dal ricordo di Loredana Nesci, italo-americana, poliziotto e noto avvocato per la sua trasmissione Legal Diva in onda sul canale americano ABC, rimasta vittima di omicidio per mano del suo compagno, alle numerose violenze che le donne subiscono e che purtroppo i media italiani ci raccontano. Il femminicidio non è un fenomeno solo italiano, ma dilaga ormai in molti Paesi.
Il fumetto già presentato al festival di Venezia, Berlino e Roma, vuole essere uno strumento di formazione per gli adolescenti e per le scuole: comunicare attraverso le immagini e le avventure di Grunda, un angelo pasticcione, i segnali della violenza e prevenirli.
“Il fumetto a mio avviso è lo strumento più efficace per comunicare con i giovani e non solo. In una società dove si legge poco e dove i social hanno preso il sopravvento, il fumetto può veicolare un messaggio importante sotto forma ludica – sottolinea Emanuela Del Zompo, ideatrice e interprete di Grunda -. Il mio è uno strumento per arrivare alle coscienze soprattutto dei giovani senza essere troppo pesanti ed in maniera veloce. Una sorta di gioco per apprendere temi delicati e per far riflettere. E quale forma di apprendimento migliore delle immagini visive per sensibilizzare gli alunni delle scuole?“.
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