“Giuseppe Moscati, un uomo tra fede e scienza”. Itinerario teatralizzato dalla Chiesa del Gesù Nuovo


Il 16 novembre viene celebrata dalla Chiesa italiana la memoria liturgica di San Giuseppe Moscati, in occasione della ricorrenza NarteA, domenica 17 novembre, propone l’itinerario teatralizzato “Giuseppe Moscati, un uomo tra fede e scienza” (partenza alle ore 10 da piazza del Gesù Nuovo), che attraversa i luoghi entro cui operò il Medico Santo. L’itinerario, condotto dalla guida Matteo Borriello, termina presso il Museo delle Arti Sanitarie, dove saranno i medici volontari dell’Associazione Il faro d’Ippocrate a condurre gli ospiti negli ambienti in cui operò il Medico Santo. Testi e regia sono a cura di Febo Quercia, interpretati da Raffaele Ausiello, Peppe Romano e Katia Tannoia. Per partecipare all’evento è necessaria la prenotazione ai numeri 339 7020849 o 333 3152415. Il costo del biglietto è di 12 euro.

L’itinerario teatralizzato vuole rievocare la figura di un grande uomo di scienza e carità, che ha dedicato l’intera esistenza alla cura disinteressata dei poveri e alla ricerca scientifica. La dedizione nella cura dei degenti non tolse tempo allo studio e alla ricerca medica, che Moscati portò avanti attuando un concreto equilibrio fra scienza e fede cattolica. Nel corso dell’evento, si intende mettere in luce i luoghi entro cui Moscati realizzò questi due fuochi della sua esistenza. Partendo dalla chiesa del Gesù Nuovo, dove si trova la cappella della Visitazione in cui si celebra il culto di San Giuseppe Moscati, il percorso volgerà poi verso la zona delle cliniche universitarie, costruite all’inizio del Novecento, per poi sbucare in vico San Paolo — zona del fondaco —, che fu focolaio di colera, spesso visitato dallo stesso Moscati. Attraverso via dell’Anticaglia si giungerà infine al Museo delle Arti Sanitarie, dove sono in esposizione antichi ferri chirurgici, strumenti medici d’epoca come microscopi e clisteri, farmacie portatili, macchine anatomiche del Settecento in cartapesta, oggetti scientifici esposti come se fossero opere d’arte nei luoghi in cui si fondò la Scuola Medica Napoletana.Fede e scienza saranno al centro di un evento che renderà omaggio ad uno dei santi più amati e venerati al mondo.

A soli 46 anni, dopo un improvviso malore, Giuseppe Moscati morì sulla poltrona di casa. È il 12 aprile 1927: “Oggi Napoli ha perduto un grande medico, ma i poveri hanno perso tutto”, così viene comunicata la notizia della morte di un medico destinato ad essere ricordato per l’eternità. Il 16 novembre del 1930 i suoi resti furono traslati dal Cimitero di Poggioreale alla Chiesa del Gesù Nuovo, racchiusi in un’urna bronzea, ad opera dello scultore Amedeo Garufi. Era il 16 novembre del 1975, quando ci fu la beatificazione in Piazza San Pietro ad opera del pontefice Paolo IV. Una data che ricorre per ricordare l’umanità e la carità di un uomo comune diventato santo.

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