“Prosciolto al di là di ogni ragionevole dubbio”, questo è l’esito del processo penale che vedeva Mario Salieri, celebre regista del genere porno, accusato di truffa nel processo a suo carico intentato dal giornalista Raffaele Auriemma.
L’accusa nei confronti del regista partenopeo era di aver utilizzato senza autorizzazione una telecronaca calcistica di Auriemma per il film “Salieri Football” realizzato nel 2005 dalla Mario Salieri Productions.
Secondo l’accusa, Salieri avrebbe ingannato il giornalista, omettendo il genere pornografico del film e inducendolo a credere che si trattasse di una produzione Sky. La difesa di Salieri, invece, sosteneva che Auriemma fosse a conoscenza, fin dall’inizio, del contenuto del film e della fama internazionale del regista.
Il reato di “truffa” non è stato ravvisato poi nel procedimento penale del Giudice Rossella Tammaro della XI sezione penale del Tribunale di Napoli, la cui sentenza ha riabilitato il regista: “Sulla scorta delle risultanze processuali acquisite, non è possibile prevenire con il necessario grado di giudizio ad un’affermazione di colpevolezza dell’imputato, che va dunque prosciolto ai sensi dell’articolo 530 cpp, per non essere stata dimostrata al di là di ogni ragionevole dubbio, la sussistenza dell’elemento psicologico doloso della contestata diffamazione”.
“Il regista – continua il giudice – non ha posto alcun accorgimento volto a dissimulare la sua identità o il settore (esclusivo) della sua attività in ambito cinematografico”.
Dopo questa vittoria Salieri chiederà il risarcimento danni ad Auriemma.
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