Con 1772 spettatori in sala nei 6 giorni di programmazione, 271 visitatori alla mostra dedicata ai 100 anni dalla nascita di Fellini, e ancora 13 ospiti in presenza e 10 in collegamento, 47 registi e autori, 112 addetti ai lavori, il Social World Film Festival ha vinto la sua sfida di salvare il rapporto tra pubblico e il cinema. Una decima edizione della Mostra Internazionale del Cinema Sociale svoltasi dal 6 all’11 ottobre a Vico Equense nel pieno rispetto delle normative Covid, con una formula innovativa grazie anche al supporto di un portale che ha registrato 3494 utenti provenienti da 50 Paesi (maggiormente da Regno Unito, Germania, Spagna, Francia, Stati Uniti, India, Danimarca e Taiwan) per un totale di 909 ore di visioni, per 46.404 visualizzazioni delle 450 opere presentate nelle 19 sezioni competitive e non, compresa la sezione speciale del Mercato.
Tutte le 80 attività del festival, tra incontri, workshop, conferenze stampa sono state rese disponibili anche online raggiungendo 84.653 persone. Tra gli eventi più seguiti in streaming la masterclass di recitazione dell’attore americano Tomas Arana che ha raggiunto 9.219 utenti. Arana ha poi partecipato alla cerimonia di premiazione ricevendo il Golden Spike Award alla carriera, grazie ai suoi tanti personaggi interpretati in film come “Il Gladiatore”, “The Bodyguard”, “L’ultima tentazione di Cristo”, fino a “The New Pope” di Paolo Sorrentino.
Il festival è stato aperto dalla madrina 2020, l’attrice Gaia Girace, la Lila della serie “L’Amica Geniale”, che dopo il successo planetario è tornata nella sua città natale sfilando sul red carpet allestito al Castello Giusso. Suo il discorso inaugurale, durante il quale si emoziona e si commuove davanti al pubblico parlando della pandemia e del lockdown che «ci ha costretto a isolarci, comunicare senza toccarci e senza vederci, privandoci della spensieratezza e dei momenti di aggregazione che ci aiutano a costruire la nostra identità». «È stato un anno duro per noi che lavoriamo nel mondo dello spettacolo – ha aggiunto Gaia Girace – ma lo è stato ancor di più per gli spettatori, per il quale il cinema costituisce un momento di evasione dalla quotidianità».
Poi una grande sfilata di star delle serie tv sul palco. «Abbiamo voluto puntare fortemente sui divi del piccolo schermo, sono loro che ci hanno tenuto compagnia nelle fasi più difficili del lockdown, a loro va un doveroso riconoscimento». Il direttore generale del festival, il regista e produttore Giuseppe Alessio Nuzzo, motiva così la partecipazione dalla star britannica Iain Glain, il Jorah Mormont della serie Hbo “Game of Thrones”, di Cristina Donadio, la temibile Scianel di “Gomorra – La Serie”, per poi passare a Maria Isabel Diaz Lago, la Soledad di “Vis a Vis” targato Netflix, Lucas Lynggaard Tonnsen, noto per il ruolo di Rasmus Andersen in “The Rain”, e Peppino Mazzotta, l’ispettore Fazio del “Commissario Montalbano”. Pioggia di selfie, in mascherina rossa con baffo di Dalì per Luka Peros, il Marsiglia della serie “La casa di carta”, e Alvaro Rico, che ha interpretato Polo in “Elite”. Sempre dal mondo delle serie tv in collegamento sono intervenute Annabel Scholey (“I Medici”), Ana Fernandez Garcia (“Le ragazze del centralino”), Jorge Lopez (“Elite”), Tom Wlaschiha e Pilou Asbaek, protagonisti della serie “Game of Thrones”. Ospiti anche Ciro Priello, il volto più noto dei The Jackal, e Federico Ielapi, il piccolo Pinocchio di Matteo Garrone.
Golden Spike Award alla Carriera al direttore della fotografia Vittorio Storaro, tre volte premio Oscar per la fotografia di “Apocalypse Now”, “Reds” e “L’ultimo imperatore”, al regista Mario Martone, entrambi intervenuti in collegamento.
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