Le associazioni ambientaliste casertane Italia Nostra, Lipu e WWF, ancora una volta unite per difendere l’uso libero e pubblico degli spazi verdi cittadini come il Parco Maria Carolina, realizzato con fondi pubblici e da troppi anni chiuso alla fruizione da parte della cittadinanza; esse si muovono all’unisono per protestare contro l’intento di affidare a terzi la gestione di questa splendida area verde, limitrofa alla nostra Reggia, sottraendola di fatto ai casertani.
-Con Determina Dirigenziale del 9 settembre 2020 n. 1341 l’Amministrazione comunale ha datoseguito alla predetta delibera e, in data 10 settembre 2020, ha reso pubblico l’avviso per lemanifestazioni di interesse al fine di individuare un soggetto disponibilealla realizzazione e gestione, a propria cura e spese, del parco urbano “Maria Carolina d’Asburgo”mediante un progetto di riqualificazione, riconversione funzionale e manutenzioneordinaria e straordinaria.-L’oggetto dell’affidamento consiste,in particolare,nella “custodia, pulizia, allestimento e manutenzione ordinaria e straordinaria del parco, tenendo sollevata dai relativi costi l’Amministrazione Comunale, la quale a sua volta riconoscerà, in cambio ai primi, la possibilità di svolgere una serie di attività, ivicompresa quella commerciale, e di iniziative all’interno dello stesso parco, utilizzando strutture già esistenti oppure istallandovi nuove strutture.”-Con nota del 30 settembre 2020,inoltrata a mezzo PEC, le Associazioni in epigrafe denunciavanoil rischio elevato che la concessione in gestione a terzi dell’area verde “Villa Maria Carolina”,nei termini prospettati, potessecomprimere lasua principale funzione sociale e ambientale,a vantaggio di una prevalente funzione turisticae commerciale.-Nella predetta nota veniva,in particolare, rilevato che l’Avviso pone eccessiva attenzione alla realizzazione di “attrazioni turistiche e commerciali” piuttosto che agli aspetti naturalistici, paesaggistici e alla funzione ambientale e ricreativa propriadelle aree verdi (tantoche non si parla mai né di riqualificazione del verde né di nuovi impianti). -Le Associazionichiedevano pertanto che per l’area verde in questione, realizzata nell’ambito di un progetto finanziato con fondi pubblici, venisse conservatalagestione diretta da parte dell’amministrazione comunale come area destinata a verde attrezzato apertaai cittadini e fruibile per attività ricreative e salutistiche, in una città che detiene il primato negativo di verde per abitante. Ciò premesso, si intendein questa sedeulteriormente censurare l’assoluta genericità edindeterminatezza dell’avvisopubblicato dall’Amministrazione comunale, che consentirebbe all’affidatario di porre in essere “qualsiasi attività economica compatibile”, e di realizzare nuove strutture funzionali, senza definire limiti quantitativi e tipologicidi intervento, limitandosi ad un generico richiamo al rispetto di leggi e vincoli.
Il parco pubblico di Villa Maria Carolina, limitrofo al grande monumento della Reggia e vocato al turismo culturale, verrebbe in tal modo destinato in termini prevalenti ed illimitati ad attività turistico-commerciali, in favore di privati, perdendo l’originaria connotazione di area a verde attrezzato finalizzata ad assolvere ad una funzione sociale e ricreativa. Alla luce di tali considerazioni l’avviso pubblico appare del tutto carente sotto il profilo della rappresentazione dell’interesse pubblico sotteso a tale operazione. Considerate le limitate e generiche attività di gestione e manutenzione richieste al soggetto affidatario, l’amministrazione beneficerebbe di un trascurabile risparmio economico, sbilanciato rispetto agli introiti derivanti dalle funzioni commerciali esercitabili nell’area dal soggetto gestore. Inoltre, il parco, realizzato con fondi pubblici europei, verrebbe de facto privatizzato e distolto dalla sua funzione di servizio per la cittadinanza, in quanto gli spazi accessibili pubblicamente e le manutenzioni del verde saranno finalizzate solo ad ottimizzare il flusso di pubblico e clienti all’attività commerciale.
Si ribadisce, inoltre, che nell’avviso non viene fatta alcuna menzione dei Criteri ambientali minimi (CAM) per il servizio di gestione del verde pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde, adottati con Decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare n. 63 del10 marzo 2020(pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 90 del4 aprile 2020). Per quanto premesso, considerato che ricorrono nel caso specifico, le condizioni previste dall’art. 21-octies della legge 241/1990,
Nessun Commento