BASSETTI: VACCINO IN RITARDO, COLPA DI BUROCRAZIA ED EUROPA


Il professor Matteo Bassetti (direttore del reparto di Malattie Infettive al San Martino di Genova) ha parlato in esclusiva ai microfoni di iNews24: “I morti sono riferiti sempre alle tre o quattro settimane precedenti. Diciamo che questo è il prezzo che paghiamo per i 40mila contagi di quattro settimane fa, di cui più o meno il 5 % finisce in ospedale, lo 0,5% in terapia intensiva e alcuni purtroppo non ce la fanno. Siamo passati da un 18% di positivi al 10% odierno. È chiaro tuttavia che se vogliamo vedere una discesa anche nei decessi e nelle ospedalizzazioni ci vorrà ancora un po’ di tempo. Il calo è figlio dell’adozione di queste misure rigide, ma non rigidissime. E qui mi vien da pensare a chi quattro settimane fa chiedeva un altro lockdown generalizzato. Questi dati confermano che i lockdown selettivi, a seconda dell’indice rt delle varie regioni, funzionano meglio e ci consentono di non intervenire pesantemente sulla parte economica. Continuo a sostenere che una misura unica sia sbagliata. Senza dubbio la limitazione della mobilità tra i comuni, in un Paese come il nostro, dove ci sono migliaia di famiglie che magari hanno i figli residenti nel comune limitrofo, a pochi chilometri di distanza. Sembra che abbiamo dimenticato che negli ultimi nove mesi abbiamo isolato i nostri anziani. È una norma esagerata e profondamente limitante della liberta individuali. Rimango convinto che si poteva trovare un modo di trascorrere il Natale in sicurezza, almeno in famiglia. Stiamo camminando. Anche su questo l’Europa è lenta. Possibile che l’EMA debba discuterne solo a fine dicembre, quando Usa e Gran Bretagna invece già lo hanno approvato? Diamoci una mossa, ne abbiamo bisogno come l’aria. Il vaccino è l’unico strumento per poter tornare ad una vita normale, viaggiare, fare sport, andare al ristorante… chi non ha compreso questo, non ha capito niente. Di questo passo, ho paura che la distribuzione e somministrazione dei vaccini già a partire da gennaio sia un miraggio. Sono pronte le spedizioni, ci sono già milioni di dosi disponibili. In Italia non possiamo continuare a governare questi processi con la nostra burocrazia, schifosamente lenta, in una situazione del genere“.

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