Un riconoscimento per dieci lustri di eccellente attività. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella fra i nuovi Cavalieri del Lavoro ha nominato ununico campano,Antonio Palmieri, titolare della Tenuta Vannulo di Capaccio Paestum: l’Azienda Agricola Biologica, è notissima per l’allevamento d’avanguardia delle bufale e per aver creato un indotto importante nella zona, a sua volta epicentro della produzione di mozzarelle. Palmieri gestisce praticamente da tutta la vita l’azienda di famiglia Tenuta Vannulo, affiancato efficacemente dai figli Maria Teresa (ingegnere, che si occupa del caseificio), Nicola (agronomo, presidente di Anasb, associazione allevatori bufalini e vicepresidente di Coldiretti Capaccio, a cui è affidata l’azienda zootecnica) e Annalisa, economista, che invece gestisce la sala degustazione, un mini ristorante de charme.Il sindaco di Capaccio Paestum Franco Alfieri si è congratulato pubblicamente con il proprietario della Tenuta Vannuloche “Rappresenta un grande orgoglio non solo per la nostra Città e per il nostro Cilento, ma per l’intero territorio regionale, essendo Palmieri l’unico per la regione Campania a figurare nell’elenco dei nuovi Cavalieri.”
Durante un pranzo esclusivo per la illustre compagine del Gruppo del Mezzogiorno dei Cavalieri del Lavoro svoltosi nella sua Tenuta, il festeggiato ha affermato “Egregi Cavalieri, sono molto onorato di essere fra voi: io ho cominciato qua giovanissimo quando la mungitura si faceva a mano, affiancando mio padre che ho presto dovuto sostituire. Nel tempo, ho inserito la mungitura meccanica e poi la robotizzazione : introdurre e rodare tante innovazioni in 200 ettari di territorio è stato un lavoro molto complesso che mi ha dato grandi soddisfazioni. Ritengo che il benessere dell’animale si rifletta sulla qualità del latte, dei formaggi e delle mozzarelle e le nostre bufale seguono percorsi spontanei dall’alimentazione al massaggio, dal lavaggio alla mungitura: noi consegniamo mozzarelle appena fatte perché altrimenti perdono di fragranza.L’impegno e la perseveranza sulla qualità ci hanno premiati perché abbiamo affezionati clienti che vengono fin qui anche da altre regioni per acquistare il prodotto appena fatto: contiamo all’incirca la presenza di 500 persone al giorno che amano visitare l’aziendae il museo interno e portarsi a casa mozzarelle, pane artigianale, gelati, yoghurt e pelletteria varia.”
Il già presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del LavoroAntonio D’Amato ha dichiarato “ il Presidente Emerito della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro Alfredo Diana, qui presente, è stato promotore della sua nomina ma a nulla sarebbe valso per la concessione dell’onorificenza se non vi fossero stati i requisiti necessari etassativi, qualila specchiata condotta civile e sociale e l’operatività ininterrotta per almeno 20 anni, con autonoma responsabilità nel settore di appartenenza: inoltre, occorre aver contribuito come Lei in modo significativo alla promozione dell’economia nazionale, per poter essere inseriti fra i protagonisti del mondo del lavoro distintisi per spirito di iniziativa, coraggio e intelligenza imprenditoriale”.
Tra i presenti, la moglie del neo cavaliere Caterina Matrona, i generi Lazzaro Iemma con i figli Gaetano e Antonia ed Enzo Grattacasocon la piccola Caterina,ilDecano dell’Ordine al Merito del LavoroAlfredo Diana, l’ex presidente di ConfindustriaAntonio D’Amato con la moglieMarilù Faraone Mennella amministratore Idissrl, la titolare delle seterie Alois di San Leucio Annamaria Alois che ha festeggiato nell’occasione il suo compleanno, il gioielliere Gianni Carità, il delegato di Caserta dell’ADSI Associazione Dimore Storiche d’Italiaarchitetto Nicola Tartaglione, Ada Vittoria Baldi, i colossi della farmaceutica Carmine e Massimo Petrone, il presidente G.I.A.D.A. architetto Maurizio Stocchetti.
Un cenno a parte è doveroso per la storia della Tenuta Vannulo, risalente al sec. XIX e antica proprietà dei Baroni Bellelli – resi celebri da un capolavoro degli anni giovanili di Degas, un dipinto a olio su tela di Edgar Degas in cui il pittore raffigura la zia Laure in compagnia del marito, il barone Gennaro Bellelli, e delle due figlie, Giovanna e Giulia: la tenuta si staglia sullo sfondo dell’imponente paesaggio montagnoso che sovrasta la pianura pestana e della basilica della Madonna del Granato, dell’anno Mille e si divide in due complessi ben distinti: la dimora antica dove abitano gli attuali proprietari, affiancata da un museo degli strumenti degli antichi mestieri artigianali e un complesso di vari edifici in cui sono ospitate le attività produttive concernenti l’allevamento delle bufale con moderne stalle, un sofisticato sistema di mungitura robotizzata, produzioni casearie, di yogurt, di cioccolata di latte di bufala e pelletteria artigianale.
Oltre all’innegabile allure della dimora signorile della metà dell’Ottocento arredata con preziosi mobili d’antiquariato un elemento di grande eleganza è costituito dal giardino romantico, caratterizzato dalla presenza di tre secolari pini marittimi, antichi alberi di gelso, un orto ornamentale (orto degli Angeli Musicanti) ispirato a quelli dei monaci della Certosa di Padula ed altri orti produttivi dall’insolito schema planimetrico a ventaglio: un giardinopiù segreto, di forma trapezoidale è il “giardino di Caterina” in cui l’affascinante padrona di casa coltiva una gran quantità di rose damascene, le famose rose di Paestum..
LAURA CAICO
Nessun Commento