“Operazione Averno”: ecco come si tutela il lago flegreo


L’ “Operazione Averno” va  in fase esecutiva. Promosso dall’ Ente Parco regionale dei Campi Flegrei, il progetto si concretizza in una mirata attività di monitoraggio con rilievo batimetrico e in una serie di indagini di campionamento scientifico programmate per conoscere e valutare lo stato ambientale e le dinamiche ecologiche del Lago d’Averno, e specificamente all’equilibrio/squilibrio della biodiversità.

Iniziato agli inizi dello scorso novembre, dovrebbe vedere la conclusione nella primavera del prossimo anno. La sua attuazione metterà in condizione l’Ente Parco, le Istituzioni scientifiche e le Amministrazioni territoriali locali di acquisire preziosi dati reali e aggiornati, in merito all’habitat del Lago d’Averno, con applicazione di precise direttive comunitarie – “Uccelli” e “Habitat” – I risultati ottenuti consentiranno all’Ente regionale presieduto dall’arch. Francesco Maisto di definire e di redigere il piano di gestione dello specchio lacustre, come prevede la sua funzione istituzionale ed operativa. Uno strumento di grande importanza, soprattutto in presenza di criticità lacustri, per azioni mirate tese a ricostituire l’equilibrio dell’ecosistema e a definire, con consapevolezza istituzionale, comportamenti e azioni ecosostenibili per preservare i beni naturali della magnifica area flegrea.

Attraverso il primo piano di azioni operative, lo stesso Ente, Gestore dei Siti Natura 2000 dei Campi Flegrei, mira a definire un modello di monitoraggio dello stato di salute, attuale e nel tempo, da estendere periodicamente all’intero sistema dei laghi e delle lagune salmastre territoriali. In pratica, una premessa conoscitiva, necessaria per successive elaborazioni e ricerche, mirate a monitorare lo stato di conservazione del lago d’Averno, del suo patrimonio di biodiversità e allo stesso tempo ad individuare e approfondire la conoscenza delle alterazioni ambientali antropiche che potrebbero comprometterlo. In tal modo sarà possibile tutelare, valorizzare e rendere adeguatamente fruibile, il ricco e variegato patrimonio naturale della zona, riconosciuto dalla Comunità Europea, che è stato affidato  alla custodia della Collettività flegrea e in primis alla gestione dell’Ente Parco.

Uno specializzato gruppo di lavoro composto da professionisti e tecnici competenza altamente qualificata, è incaricato di condurre le attività nel progetto Operazione Averno, coordinato sul campo dal prof. Sergio Bravi del Dipartimento di Scienze della Terra, Ambiente, Risorse dell’Università napoletana Federico II.

Il Lago d’Averno si presenta come uno specchio lacustre di origine vulcanica che si sviluppa nelle vicinanze di Pozzuoli, in provincia di Napoli.

In sé serba una mitologia che parte dalla celebre Eneide latina di Virgilio. Leggenda vuole che il Lago d’Averno fosse l’ingresso agli Inferi, che Enea varcò per la sua discesa nel regno dei morti.

Altra leggenda, di origini celtiche, sul più celebre Lago flegreo è legata alla figura della Fata Morgana.

Qui, le Indagini previste dall’ “Operazione Averno”, mirate alla valutazione dello stato ambientale, geofisico ed ecologico del lago flegreo attraverso indagini scientifiche e monitoraggio per tutelare il patrimonio lacustre territoriale.
Rilevamento batimetrico fondali Averno; individuazione e ubicazione su mappa di eventuali punti con evidenze di scarichi in lago; campionatura sedimenti del fondale e acque (in punti chiave, individuabili a seguito di mappatura batimetrica); rilevamento parametri chimico-fisici in colonna d’acqua, con sonda multiparametrica.

Analisi di laboratorio ed elaborazione dati:

Elaborazione mappa batimetrica 2D e 3D con appositi software; analisi chimiche di acque e sedimenti campionati (Metalli pesanti, IPA); analisi sedimentologiche; analisi microbiologiche di acque e sedimenti (Escherichia coli, Enterococchi intestinali, quali indicatori di scarichi urbani non depurati); Analisi eco-tossicologiche di acque e sedimenti;Elaborazione parametri chimico-fisici della colonna d’acqua e costruzione grafici, mappe e modelli 3D, integrati nella rappresentazione batimetrica 3D; relazione preliminare sulle condizioni ambientali del lago in base alle risultanze degli studi svolti in questa fase.

Il cronoprogramma dei lavori sul campo:

Rilevamento batimetrico: inizio in prima decade di novembre 2021. Conclusione terza decade novembre 2021.

Campionatura sedimenti e acque: inizio prima decade di novembre 2021. Conclusione entro prima decade di dicembre 2021.

Rilevamento parametri chimico-fisici in colonna d’acqua (con sonda multiparametrica): inizio prima decade di novembre 2021 e conclusione entro prima decade di dicembre 2021.

Analisi di laboratorio ed elaborazione dati:

Costruzione mappa batimetrica 2D e elaborazione modello 3D: entro metà dicembre 2021.

Risultati analisi chimiche su sedimenti e acque: entro fine gennaio 2022.

Elaborazione parametri chimico-fisici e costruzione di grafici e modelli: entro terza decade di dicembre 2021.

Risultati Analisi sedimentologiche: entro gennaio 2022.

Risultati analisi microbiologiche: entro prima decade di dicembre 2021.

Risultati analisi ecotossicologiche: entro prima decade di dicembre 2022.

Stesura relazione preliminare sulle condizioni ambientali del lago D’Averno: entro fine gennaio del prossimo anno.

Armando Giuseppe Mandile

Nessun Commento

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

uno × 5 =

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Precedente Calcio. Il Napoli tenta il colpaccio a Milano
Successiva Campania Terra Felix: la premiazione

Articoli Suggeriti

DE-CANTANDO ANTONELLO DA MESSINA. Reading e vino alle Gallerie di Palazzo Zevallos Stigliano

Inaugurata la mostra “Ritorno. Il culto delle anime pezzentelle”

LA GUERRIERO LUVO ARZANO NELLA TANA DEL PESCARA

Due amiche: in scena al Complesso Palapartenope

Agnano in maschera per Carnevale

Una nuova orchestra si aggiunge alla famiglia di “Canta Suona e Cammina”