La nota e apprezzata cantante stabiese presenta con Musiciens “Vico Viviani”, rilettura dei principali capolavori del suo indimenticabile concittadino con il quale condivide anche il Caporivo quale quartiere di origine.
In programma, brani di grande spessore significativo del carattere versatile e sicuramente tuttora attuale del grande commediografo.
Nella riuscita produzione di Fiorenza Calogero & Salvatore Piedimonte, i personaggi rappresentati dai grandi Maestri della pittura, s’incontreranno con quelli ritratti nelle opere di Viviani: entrambe non hanno bisogno di essere spiegate e, in questo caso, la loro unione sarà particolarmente forte, anche grazie all’ impianto video-scenografico di Alessandro Papa che permetterà d’individuare un filo rosso che pone la musica in connessione con gli sviluppi dell’arte moderna e contemporanea.
“Va alla musica il ruolo di restituire all’arte il suo compito più nobile e antico, quello di divenire sede di idee universali. Il concerto di Fiorenza riflette appunto l’esigenza di una spiritualizzazione del lavoro artistico che ha sempre prodotto un forte impatto sulle arti figurative, favorendo il ricorso al modello della musica” – spiega Salvatore Piedimonte.
“È un vico messo in scena come viaggio, un vico che è punto di arrivo e di partenza, di deriva e di approdo, un vico che viaggia in un’interminabile strada fatta di mistero e poesia, terra e mare, luce e buio, pulsione e razionalità. Un autore del passato che continua ad essere avanti” – afferma Fiorenza Calogero, appena reduce dall’ennesimo successo nella sua Castellammare.
Nel trio che l’accompagna sul palcoscenico: Marcello Vitale (chitarra battente), Carmine Terracciano (chitarre) e Gianluca Mercurio (percussioni) con la partecipazione di Maurizio Capone (strumenti realizzati con materiale riciclato) e Salvo Vassallo (synth soundscapes e live electronics).
Spiccano, tra l’altro, i contributi audio inediti di Peppe Barra, Massimiliano Gallo, Lello Radice, Anna Spagnuolo. Progetto video scenografico di
Alessandro Papa. Elaborazioni musicali di Marcello Vitale. Regia di Gennaro Monti.
Il linguaggio musicale è quello tipico del mondo contadino del sud Italia, lo stile della Tarantella nelle sue molteplici forme e della Tammurriata, che riteniamo sia la sua attuale variante. Il sound, inasprito da tammorra e chitarra battente, rievoca il gioioso clamore dei vicoli, la compianta lontananza di un marinaio, la folle disperazione degli zingari, l’orgoglio malinconico di Bambenella.
“Fiorenza Calogero rappresenta una delle più profonde e anticonvenzionali interpreti della canzone tradizionale italiana, grazie alla versatilità della voce, all’approccio sanguigno, alla scrittura e all’espressività scenica” – sottolinea Piedimonte.
E, in effetti, va ricordato che la carriera dell’artista si presenta “quasi come uno percorso di etnografia che va ben oltre l’esperienza artistica, tra world music, canzone popolare, teatro e cinema”. Con sistematica ricerca, fino dai suoi esordi, Fiorenza Calogero ha cercato di evitare i repertori standardizzati. Ha piuttosto ricercati con passione nuove interpretazioni, progressivamente, in accordo con l’evolversi suo percorso artistico, alla luce dei numerosi incontri e delle nuove esperienze, principalmente quelli di livello internazionale. Ricordiamo le tante partecipazioni insieme a musicisti provenienti da tutto il mondo, come Cristina Branco, Amal Murkus, Mbarka Ben Taleb, Maria Mazzotta, Urna, Vittorio Grigolo, Ernest Daniel Smidth, Elena Ledda, Rosalia De Souza, Alessandro Safina, Jaques Morelenbaum, L’Arpeggiata di Christina Pluhar, Eugenio Bennato e Carlo Faiello.
L’esordio a Fiorenza a 17 anni ne “La Gatta Cenerentola” di Roberto De Simone, dove diviene presto parte integrante della sua compagnia teatrale. In seguito, dopo anni di concerti internazionali, esperienze teatrali e cinematografiche, arriva la collaborazione con Enzo Avitabile produttore artistico del suo quarto disco “Nun tardare sole”, album giunto finalista nella sezione interpreti del Premio Tenco 2016.
Cinema e fiction, esperienze fugaci ma vissute su set prestigiosi. Degne di nota le sue partecipazioni in film come “Passione” di John Turturro, presentato alla 67a Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, “Enzo Avitabile Music Life” per la regia del premio Oscar Jonathan Demme, “IL Commissario Ricciardi” regia di Alessandro D’Alatri e “Qui rido io”, regia di Mario Martone. Nella scorsa estate Fiorenza è insieme al cantante Mario Maglione, quali protagonisti di un concerto all’interno della Grotta Azzurra di Capri nel Festival internazionale di Capri “Il Canto delle Sirene”, con la direzione artistica di Geppy Glejieses: un evento unico.
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