Largo alla vita, che sopravvive alla guerra: Bosnia Express


Napoli. Stasera al Filangieri, “reportage poetico” distanza di trent’anni dalle guerre che hanno devastato la ex Jugoslavia e dilaniato le popolazioni.

Per Loups Garoux  e  Il Gigante, in associazione con Luce-Cinecittà presentano: “BOSNIA EXPRESS”, film di Massimo D’orzi, che ha registrato il sold out nazionale, liberamente tratto dal libro “Bosnia Express” di Luca Leone – Infinito Edizioni.

Il film è prodotto da Marta Bifano e Francesca Pedrazza Gorlero per Loups Garoux e Paola Traverso e Massimo d’Orzi per Il Gigante. Montaggio Paola Traverso. Assistente alla regia Ado Hasanović, direttore della fotografia Armin Karalić, suono di presa diretta: Adriano Alampi, Luca Bertolin e Kenan Hadžimusić, assistente alla produzione Jessica Incorvaia. Distribuzione Italia: Luce-Cinecittà. Vendite internazionali RaiCom

Durata: 70’. Formato: DCP. Nazionalità: Italia

Nel cast: Clio Bosiglav, Eva Tomat, Amina Moćević, Amina Hodžić, Nikolina Vujic, Kanita Focak, Sara Lazar, Ansambl Iskre of Tuzla. 

Annunciati presenti: Gaetano Manfredi,  sindaco di Napoli, Emanuela Ferrante, assessore alle Pari Opportunità del Comune di Napoli e Ia giovanissima sindaca di Sarajevo Benjamina Karic; in collegamento, Massimo D’orzi e il cast; l’introduzione è affidata a Valerio Caprara.

Lo spettatore viene guidato alla scoperta dolorosa di ciò che rimane, concluso il grande conflitto europeo che ha inflitto tante ferite dolorose e spesso mortali,  e alla presa di coscienza del desiderio di esistere che anima i sopravvissuti. Inoltre, rende, attraverso testimonianze visive pregne di forza poetica, “storie, luoghi, voci, tragedie e rinascite di terre che hanno vissuto il più grave fatto di armi recente del nostro continente”, ricordando “quella guerra vicinissima a noi e che rapidamente è stata relegata a fatto storico passato”, ricordando con lucidità inapprensibile, che “è anche da quei fatti e quelle storie che nasce l’Europa che vorremmo unita”. Proprio a causa delle motivazioni che causarono la guerra, troviamo spesso diviso il nostro Continente”.

Un messaggio più che mai valido, soprattutto in queste circostanze che stiamo vivendo attualmente nel Vecchio Continente.

Al Trieste Film Festival e al Festival Visioni dal Mondo, di Milano, il lavoro cinematografico ha registrato apprezzamenti positivi. Intanto, è pure partito lo scorso primo febbraio l’articolato tour nelle sale del Bel Paese.

Incontreranno il pubblico alla prima napoletana, le produttrici Marta Bifano e Francesca Pedrazza Gorlero, la montatrice Paola Traverso e il regista Massimo D’Orzi.

In una nota ufficiale, viene sottolineato che il film ha riscosso  “un’insolita attenzione di pubblico, nonostante il periodo di incertezza che stiamo vivendo”.

Risaltano, anche se non direttamente, fanatismi religiosi, avidità di potere, volontà politiche travestite da valori e tradizioni. Riflettori puntati sulla vita laddove appariva che dominasse soltanto la morte.

Le donne sono le protagoniste della pellicola, sono loro le prime vittime dei conflitti, che nel film sono,  propositivamente generatrici di espressioni vitali e artistiche: musiche, canti, danze, teatro, immagini di cinema.

Nessuna guerra ha un volto di donna, la vita riprende lentamente il suo posto nelle città, con sofferenza e dignità.. a Sarajevo, Srebrenica, Mostar. È il ricordo corre a nomi di fuoco quali Milosevic, Mladic, Tudjman…

Ciò che più ferisce, non è la morte, ma la vita; lo spettatore può costatarlo nei  magnifici visi delle donne che si ritrovano unite in un coro alla stazione di Tuzla, nelle giovani ballerine classiche, nei gruppi punk-rock che cantano un’indipendenza su paesaggi meravigliosi, devastati.

Ma, “in questi luoghi non smette di brillare un’inesausta bellezza”.

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=Q8q9st2ZRnA

Teresa Lucianelli

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