A brevissimo si terranno le elezioni politiche e tutti i partiti o quasi, si sono confrontati nei loro dibattiti sulla crisi climatica, energie rinnovabili, economia circolare, biodiversità, etc. Le questioni ambientali però, spesso, non portano a proposte comuni, anzi a volte sembrano essere addirittura agli antipodi, creando confusione anche negli elettori.
Alla base della politica ambientale della UE c’è il principio “chi inquina paga” ma sappiamo tutti che pochissimi hanno pagato e pagheranno per l’inquinamento causato.
Questo è un tema ostico! Ma a proposito del buon uso delle energie, mi è capitato di vedere, all’interno della Campagna Rai per l’uso consapevole delle risorse energetiche, che in un paesino in provincia di Torino, Ceres (nulla a che vedere con la “bionda” prodotta in Danimarca), usano un policombustibile legnoso ancora non molto diffuso, il cippato, cioè legno sminuzzato.
Ha un costo molto basso rispetto ad altri tipi di combustibili ma soprattutto è ecologico, ha una combustione veloce con una bassissima percentuale di anidride carbonica rilasciata nell’aria e una diffusione del calore immediata.
Questa biomassa legnosa non contribuisce alla deforestazione (vi ho battuti sul tempo, vero?) poiché è materiale di risulta delle industrie del legno che verrebbero smaltiti come rifiuti (scarti di segheria, segatura, legno di potature).
Certo, facendo l’avvocato del diavolo, una piccola percentuale di malandrini potrebbe essere invogliata ad abbattimenti illegali, ma questa è un’altra storia.
Quindi in attesa di un utilizzo su larga scala del cippato, in un futuro non troppo lontano, vi lascio come sempre l’augurio di una buona pausa caffe!
Elena Simonetti
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