Pasquale Mandato 40° anniversario della sua uccisione


Quarant’ anni fa, il 5 marzo 1983 alle 8 del mattino, Pasquale Mandato, Maresciallo Maggiore degli agenti di Custodia, era entrato in un tabacchi, presso la Casa Circondariale di S. M. Capua Vetere, per acquistare un foglio di carta da bollo per il suo primogenito, Francesco Mandato, con il quale la sera avrebbe compilato la domanda per un concorso.

Purtroppo però, all’uscita del negozio una pioggia di piombo sparato da una mitraglietta, una lupara e varie pistole, fermarono quel sogno di padre e con lui la vita dei suoi familiari. Tre auto con a bordo una serie di malviventi lo avevano freddato e lasciato sul gelido asfalto della strada. Soccorso dai colleghi accorsi per gli spari, fu trasportato in ospedale dove però giunse senza vita. Aveva solo 53 anni!

Stamane si sono succedute varie manifestazioni in suo onore, ad opera di varie associazioni come le Vittime del Dovere, Libera e anche da parte del Centro Penitenziario di Secondigliano, che porta proprio il suo nome.

Ma a Portici, dove viveva, si è tenuta con grande rispetto e fuori dalla bagarre delle istituzioni e della politica, fuori dalla corroborante ricerca di visibilità a tutti i costi… una messa a suffragio celebrata da Don Giorgio Pisano, parroco della parrocchia del Sacro Cuore di Gesù, nella chiesa delle Carmelitane.

Erano presenti il figlio Francesco Mandato con la moglie, le nipoti Anja ed Alessia Mandato ed i rispettivi compagni.

Emozioni, sentimenti e un clima di familiarità̀ hanno caratterizzato questo ricordo che ha creato una sorta  di “intimità̀ condivisa”, con i parrocchiani,  persone semplici e timorose di Dio.

La commozione, poi, è stata doppia perché il Vangelo di oggi parlava della trasfigurazione di Gesù e del suo “scendere dalla montagna” per andare incontro al suo destino.

Pasquale Mandato, aveva già ricevuto minacce legate proprio al suo servizio che svolgeva in un carcere che ospitava nomi di spicco della camorra, ma è sceso comunque dalla “montagna” … l’intransigenza nei confronti della criminalità organizzata, lo ha portato, per amore della giustizia, alla morte.

Un plauso a tutti gli eroi silenziosi che fanno il proprio dovere.

Elena Simonetti

1 Commento

  1. Ferdinando
    Marzo 5, 2023
    Rispondi

    Ho avuto l’onore di conoscerlo da vicino più volte, era una persona molto seria educata ed amava la famiglia. Spero che sia fra l’olimpo degli Angeli.

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