Ormai dal 1996 la “Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”, si celebra il 21 marzo, in una diversa città del nostro stivale.
Nel 2017 una legge, la n. 20 dell’8 marzo, l’ha istituita definitivamente ed in questo giorno, primo giorno di primavera, studenti, cittadini e centinaia di familiari delle vittime, si ritrovano insieme per pronunciare, leggendo un infausto elenco stilato dai volontari di Libera, i nomi di tutti coloro che hanno perso la vita per mano delle mafie, per non farli dimenticare mai.
La XXVIII edizione della Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno promossa da Libera si è svolta quest’anno a Milano, ma in tantissime città ci sono state manifestazioni simili.
Portici, la mia città, ha replicato questa formula nell’Auditorium della succursale di Via Paladino, del Liceo Scientifico Statale “Filippo Silvestri”.
Alle 10,30 l’Auditorium si è riempito di ragazzi, che insieme ai Professori hanno recitato i nomi delle vittime delle mafie. Alla manifestazione è stato dato un sottotitolo non meno importante: “Dalle mani sulla città alle mani per la città”. Sono state distribuite le bandierine dell’impegno contro le mafie, ognuna con un nome di una vittima e con lo slogan “E’ possibile!”
Infatti, il parroco della Chiesa Sacro Cuore di Gesù, Padre Giorgio Pisano (che con Daniela Corvino fa parte dell’associazione “Don Puglisi”) insieme agli altri organizzatori, la Preside Ambrosino ed il Prof. Mazzi, ha sottolineato l’importanza dell’impegno di tutti, ha spiegato come “E’ Possibile” cambiare le sorti di una città semplicemente utilizzando le mani PER la città e non SULLA città.
Padre Giorgio ha invitato tutti a fare il gesto delle mani che cambiano per la città.
Sono state ascoltate le testimonianze di Giacomo Lamberti, cognato di Ciro Rossetti, operaio dell’Alfa Sud, ucciso l’11 ottobre 1980 a San Giovanni a Teduccio e quella di Francesco Mandato, figlio di Pasquale Mandato, Maresciallo degli agenti di custodia nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, ucciso a S.Maria C.V. il 5 marzo 1983.
L’emozione delle loro testimonianze, ha commosso tanti dei presenti e i lunghi applausi dei ragazzi hanno sottolineato l’importanza di essere lì, in quel momento, a ricordare, perché solo facendo tesoro di quella memoria, si può custodire il seme della speranza di un cambiamento, di una rinnovata giustizia per un impegno comune contro le mafie e la corruzione.
Elena Simonetti
Elenco in ordine cronologico delle vittime
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