Al Theatron va in scena “I ragazzi irresistibili”: intervista al regista e attore Lello Ferrara


Da Venerdì 29 novembre, per 3 serate, fino a domenica 1 dicembre, la compagnia Theatron rappresenterà “I ragazzi irresistibili” di Neil Simon, per la regia di Lello Ferrara, che sarà anche in scena, quindi, nella duplice veste di regista e attore.

Il mitico Prof. Ferrara reciterà con il resto della compagnia costituita da Milly Coppola, Piero Ferrara, Umberto Tommaselli.

Il testo è quello originale scritto da Neil Simon nel 1972, divenuto un classico della commedia brillante e ben presto diventato un film di notevole successo con Walter Matthau e George Burns.

La trama: “Due vecchi attori per 43 anni hanno recitato lo stesso sketch con un enorme successo.

Per incomprensioni e piccoli dissidi, si sono separati ma l’amore per il palcoscenico e l’occasione di una trasmissione televisiva che li vuole insieme, per una sera, per celebrare la loro carriera, li fa riunire costringendoli a ricucire i rapporti loro malgrado.

Ma le incomprensioni del passato, riemergono immediatamente e i due attori incominciano uno scambio di battute esilaranti che oltre ad essere fonte di comicità fa guardare con tenerezza ai due uomini ormai sul viale del declino, mostrandone la fragilità.

La forza della pièce è dovuta a un testo brillante, ma sicuramente alla pregiatissima direzione di Lello Ferrara che lascia comunque grande autonomia al resto dell’affiatata compagnia.

Professor Ferrara, parlando dei due protagonisti che possono essere considerati veramente ragazzi irresistibili, perché come ha scritto Simon “dove c’è talento non c’è vecchiaia”, secondo la sua esperienza, ci sono dei personaggi che permettono di mettere dentro anche un po’ di sé stessi?In teatro tutto è finto ma nulla è falso, quindi interpretare un personaggio o vivere una storia richiede in un solo foglio, il libro di una conoscenza su sé stessi e sulla vita”.

Ho sentito dire in alcune interviste che “il modo migliore di recitare è quello di non recitare” essere cioè più naturali possibile, quindi cosa occorre per fare bene l’attore?Non recitare significa conoscere una tecnica per poi negarla e considerare l’espressione teatrale non un artificio ma un brano di vita”.

Come si concentra prima di entrare in scena?  “Non c’è una superstizione particolare ma piuttosto un rito di gruppo per rinsaldare il senso di squadra e di partecipazione. Io personalmente prima di entrare in scena mi fermo un po’ sul palcoscenico con la sala vuota e raccolgo le idee”.

Alla fine di ogni opera si conosce sempre un po’ di più?

“Faccio teatro da 55 anni ed ogni volta scopro qualcosa di nuovo e tuttavia continuo a considerare la vita più sorprendente del teatro!”

Elena Simonetti

 

Per info e prenotazioni:

[email protected] – 339 1028777
orario spettacoli: venerdì ore 21; sabato ore 20, domenica ore 18
biglietto unico: 10 euro
abbonamento alla stagione completa (13 spettacoli): 100 euro

Fb e Ig: @theatron_portici

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