Quando Sabato scorso, 7 dicembre, si è sentita la notizia di una festa di Matrimonio con 270 invitati nell’Archivio di Stato di Napoli si è subito gridato allo scandalo.
“I soliti raccomandati” riferendosi ai due professionisti napoletani, novelli sposi….
Le sigle della funzione pubblica di Cgil, Cisl, Uil e Confsal hanno sporto una denuncia per candele accese, stufe, fumo che avrebbero potuto danneggiare i manoscritti e tomi antichi e pregiati, senza parlare degli affreschi cinquecenteschi.
Ma la direttrice dell’Archivio di Stato, Candida Carrino, non ci sta e si difende dicendo «Non c’è stato alcun rischio per l’Archivio di Stato: non avrei mai potuto concedere l’uso degli spazi a nessuno senza le necessarie garanzie. Le candele erano a led, come anche le stufe, i tavoli adeguatamente posizionati lontano dagli affreschi. Del resto l’Archivio, come tutti i beni culturali d’Italia, ha la possibilità di dare in concessione l’uso degli spazi dai quali arrivano agi economici a vantaggio dell’amministrazione culturale ed in questo caso sono entrati, nelle casse dello Stato, circa 11 mila euro».
Tanto rumore per nulla, allora?
Vedremo… intanto gustiamoci il nostro seducente nettare nero!
Buona pausa caffè!
Elena Simonetti
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