IL CAPODANNO “ESTIVO” DI ANTONIO & ANTONIO


Sole, crostacei e ospitalità. Un’incredibile giornata pressoché estiva, baciata dal sole e benedetta da una temperatura mite (che ha consentito agli irriducibili nuotatori partenopei persino il bagno a mare) ha spalancato le porte del Capodanno 2025 sotto l’ala protettrice del Vesuvio: sul lungomare più bello d’Italia una marea di persone ha affollato la strada, la zona pedonalizzata, i marciapiedi per la tradizionale passeggiata davanti al Golfo di Napoli. Turisti? Sì’, tantissimi ma non solo: è abitudine per i napoletani di città e quelli di provincia passare il primo giorno dell’anno su quella meravigliosa striscia costiera che comprende Mergellina, Via Caracciolo, Via Partenope – i cui nomi derivano dal “Mare ialinum” chiaro e trasparente, dal valoroso ammiraglio Caracciolo e dalla sirena che a napoli si suicidò per non essere riuscita ad ammaliare Ulisse – per fermarsi poi a gustare un pranzo regale che inauguri in grande stile l’anno appena nato presso i 4 ristoranti della famiglia Della Notte, ovvero “Antonio &Antonio”, “Gusto &Gusto”, “In Mezzo” e “Acquolina” che fanno parte della catena di ristorazione Antonio &Antonio Group.
Ad accogliere i clienti – come sempre nelle feste, nelle vacanze, nei week end, nei periodi di punta e di grande affluenza – ecco l’infaticabile presidente della Fiep Federazione Italiana Esercizi Pubblici Antonino Della Notte sempre sorridente e professionale, elegante in giacca e cravatta, in piedi dall’alba per selezionare i rifornimenti di mare e di terra, affiancato dall’affabile moglie Cristina, dal figlio Antonio jr, dai cugini Silvano e Antonio, dai nipoti Antonio e Andrea (figli della sorella Giuliana) e da uno stuolo di validi assistenti che intervallano gli ingressi, accompagnano i clienti ai tavoli, raccolgono le ordinazioni e servono le pietanze con garbo, competenza e cordialità.
E’ tradizione dell’accorsato Antonio &Antonio Group inaugurare il pranzo di Capodanno con i sovrani del mare, i crostacei, da scegliere negli acquari interni tra aragoste, gamberetti, gamberi, mazzancolle, granceole, cicale di mare, granchi, scampi, paguri e astici: e proprio a questi ultimi – fuggiti agli agguati dei predatori storici come la platessa e il pesce lupo, ma caduti nella rete dei pescatori e cucinati a dovere dai cuochi di Antonio & Antonio – non resta che “l’onore delle armi” con cui sfidano i gourmet che già ne pregustano la polpa a impadronirsene con una “lotta all’ultima chela”.
La trovata geniale di Antonino della Notte – per salvare i clienti dall’ondata di spruzzi al sapore di mare che inevitabilmente macchierà giacche, camicie e maglioni – è quella di aver “brevettato” non dei congegni protettivi quantomai sofisticati ma di aver individuato l’aiuto utilissimo di semplici e indovinatissimi super bavaglini con tanto di logo del Gruppo di famiglia, da indossare preventivamente, ancor prima che il tanto desiderato piatto di spaghettoni al ragù di crostacei, linguine o mezzi paccheri freschi con l’astice, spaghetti all’aragosta, taglierini alla granceola o di paccheri con guazzetto di crostacei abbia varcato la soglia delle cucine dove laboriosi cuochi si industriano per soddisfare tutte le richieste della clientela.
Mentre grandi vassoi di antipasti e fritture, primi piatti della tradizione culinaria delle feste, pizze fragranti di pomodori datterini e mozzarella di bufala arrivano ad altre tavolate affollate da comitive di amici e famiglie con bambini, una nutrita schiera di adulti – tornati bambini in virtù del bavaglino salva schizzi – si predispone ad affrontare la “sfida di Capodanno” affondando pinze sfuggenti nei vermigli carapaci, ansiosi di non perdere i golosi recessi di polpa profumata di mare che vi si celano in profondità. E di quanto sia provvidenziale il bavaglino salva pullover lo confermano i tovaglioli e i fazzolettini rinfrescanti consumati per cancellare le tracce della “lotta gastronomica” ingaggiata sui tavoli (dove l’astice si è rivelato ben più insidioso del bucatino in quanto a capacità di proiettare gocce di sugo ovunque), sfuggendo a ogni tentativo di contenere i danni e di mantenere un profilo bon ton.
Per liberarsi della corazza di astici o aragoste, infatti, occorre usare l’apposita pinza per crostacei, uno schiaccia-chele, una forchetta da aragosta o perlomeno uno schiaccianoci per staccare la polpa dal guscio, per poi portarla alla bocca con la forchetta a due punte: ma estrapolare la carne – operazione che richiede una certa forza e una discreta abilità – non è detto che riesca a tutti…. Ed ecco, quindi, il rimedio molto efficace, la “mano santa” dei bavaglini di Antonio & Antonio che salvano la faccia… ma soprattutto i vestiti! E non è da meno la soddisfazione di aver vinto il duello con il pervicace crostaceo, che mette allegria e stampa sul viso dei “vincitori” un sorriso beato che permane anche oltre l’arrivo del freschissimo pescato del giorno, delle carni arrosto, dei contorni grigliati e persino dei fantastici dessert che siglano in dolcezza il termine di un pranzo di Capodanno divertente, movimentato e indimenticabile.

 

LAURA CAICO

 

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