Questa mattina uno sparuto gruppo di sedicenti rivoluzionari si è reso protagonista, a Napoli, di una vera e propria manifestazione di intolleranza nei confronti del Sindacato di Polizia COISP. All’esterno della sede della nostra Segreteria Provinciale i contestatori hanno appeso striscioni ingiuriosi e hanno deturpato i muri circostanti con insulti e offese all’indirizzo del Sindacato Indipendente COISP. Un vero e proprio assalto in nome di non si sa quale libertà.
“Un atto di intolleranza e di provocazione per coprire quella che in sostanza è una disperata ricerca di notorietà e visibilità” – afferma Giulio CATUOGNO, Segretario Generale Provinciale del COISP di Napoli. “Il gruppetto di contestatori appartenenti ad un fantomatico laboratorio culturale (che di culturale ha veramente ben poco) – continua CATUOGNO – ha scelto di <festeggiare> il decimo anno di vita con un’azione eclatante contro la Polizia. E come oggetto della propria contestazione ha scelto il COISP che, a quanto pare, <nel panorama sindacale di categoria, è l’unico ancora a difendere a denti stretti i diritti dei poliziotti>”.
“ Se difendere i diritti degli uomini e delle donne in divisa dà fastidio a questi individui a noi poco interessa – incalza Il Segretario Generale del Coisp partenopeo – non ci intimoriscono di certo gli insulti e le minacce di questi soggetti (e di quelli che ci <tengono d’occhio>!) che ancora giocano a scimmiottare i leaders rivoluzionari degli anni che furono, stringendo in una mano la bandiera della pace e nell’altra un cubetto di porfido. Siamo un Sindacato di Polizia e siamo posti a tutela dei diritti di chi indossa la divisa. Diritti che, particolarmente negli ultimi anni, tutti provano a negarci. In questa battaglia a sostegno delle nostre ragioni, seppure lasciati soli, noi continueremo con la certezza di chi è nel giusto, perché i poliziotti non sono carne da macello, non rappresentano i figli di un dio minore e pertanto non devono continuare a godere, rispetto ad ogni altro cittadino, di diritti dimezzati, parziali o addirittura non riconosciuti!”.
“Quello di stamane – conclude CATUOGNO – è e resta un atto di insulso vandalismo e di una strumentalizzazione di matrice ideologica di soggetti in cerca di visibilità. Fautori del disordine e della disobbedienza <a prescindere> che, col dente avvelenato per chissà quale trascorso, si scagliano contro chi difende la categoria dei poliziotti che, nonostante sia continuamente martoriata e vessata dai vari governi che si sono succeduti negli ultimi decenni, tenta di garantire con quel poco che ancora ha la sicurezza e l’ordine pubblico”.
Coisp
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