È trascorso meno di un anno dall’inaugurazione della scultura di Roberto Barni I passi d’oro, donata agli Uffizi dalla Fondazione non profit Friends of Florence per commemorare il ventennale della strage del 1993 e collocata nella parete esterna della Galleria che si affaccia su via dei Georgofili.
L’artista pistoiese fa seguire oggi il dono alla Galleria del suo Autoritratto/Scherzo, che sarà esposto nel tratto finale del Corridoio Vasariano, insieme alle altre sculture dei maestri contemporanei.
Oltre all’artista, sono intervenuti alla presentazione dell’opera: Cristina Acidini (Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze), Antonio Natali (Direttore della Galleria degli Uffizi) e Giovanna Giusti (Direttore del Dipartimento dell’Arte dell’Ottocento e Contemporanea della Galleria degli Uffizi).
“Fra gli autoritratti degli Uffizi – dice il Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino, Cristina Acidini – non poteva mancare quello di Roberto Barni, un artista così ‘nostro’ e che insieme appartiene al mondo attraverso la sua attività internazionale, qui intento al recupero (con l’ironia sottile che traspare in filigrana dalle sue opere) dell’antica e sorprendente cultura degli automi”.
Aggiunge Antonio Natali, Direttore della Galleria degli Uffizi: “Dopo la figura dorata posta in alto su un muro esterno degli Uffizi a sovrastare via dei Georgofili, luogo diventato simbolico della violenza criminale, Roberto Barni entra anche in effigie nella storia della Galleria. Il suo Autoritratto da oggi è partecipe del corteo di grandi cui sono votate le pareti del Corridoio Vasariano: una scultura che non riverbera soltanto la fisionomia dell’artista, ma anche la poetica sua”.
Da parte sua Giovanna Giusti, Direttore del Dipartimento dell’Arte dell’Ottocento e Contemporanea della Galleria degli Uffizi, afferma che “All’uomo universale in cammino verso l’ignoto, ora anche con l’ Autoritratto/Scherzo Roberto Barni affida il suo ‘cuore musicale’, un richiamo alla sosta, al pensiero. Segna un percorso, che dall’esterno degli Uffizi, a Passi d’oro avanza verso la conoscenza di sé”.
BIOGRAFIA DELL’ARTISTA
Roberto Barni è nato a Pistoia il 30/09/1939. Pistoia è la città che custodisce il pulpito di Giovanni Pisano che per gli scultori è quello che per i pittori è la Cappella degli Scrovegni. Nella campagna vicinissima alla città ha cominciato a dipingere e scolpire con la terra e con le mani.
Nel 1960 comincia a esporre a Pistoia e a Firenze, pittura, fotografia, calchi, sculture, topografie che espone anche a Roma, nel 1963, dove conosce Cesare Vivaldi e da lui nel 1965 è invitato a Revort/1, mostra organizzata nell’ambito del festival del ‘gruppo 63’ a Palermo.
Dal 1966 al 1973 espone allo Zoom Studio di Pistoia, da Flori a Firenze, alla Selected Artist Galleries di New York, da Van de Loo a Monaco, da Charles Lienhard di Basilea.
Dal 1974 al 1978 espone alla “XXVIII” Biennale di Milano, ancora alla Galleria Flori di Firenze, alla Galleria La Salita di Roma e alla Galleria Schema di Firenze, da Trisorio a Napoli e alla Galleria Borgogna di Milano. Nel 1977 partecipa anche alla mostra sull’arte italiana alla Galleria d’Arte Moderna di Torino.
Nel 1979 espone a Roma alla Galleria La Salita e in seguito da Pio Monti e da Cleto Poleina.
Nel 1982 Giovanni Carandente cura la sua mostra nel Comune di Spoleto, nell’ambito del ‘Festival dei due Mondi’. Nel 1983 espone alla Casa Masaccio di San Giovanni e nel 1984 è invitato da Maurizio Calvesi alla Biennale di Venezia. Del 1985 sono le mostre alla ‘Sala d’Arme’ di Palazzo Vecchio a Firenze, alla Galleria Eolia di Parigi, alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna, alla Galleria Debora Scharpe di New York.
Dal 1986 al 1987 ha studio a New York dove espone alla Galleria Di Laurenti con una mostra curata da Sam Hunter, con la Galleria Marisa Del Re e nel 1987 al “Queen Museum” con una personale curata da Jhon Yau.
Nel 1985 Howard Fox l’aveva invitato alla mostra sull’arte italiana tenuta all’Hirschhorn Museum di Washington e Akron Museum di Ohio e nel 1987 a “Avant.Garde in the Eighties” al County Museum di Los Angeles.
Del 1986 è invece la mostra nell’arte italiana al Seibu Museum di Tokio.
Del 1988 sono le personali alla Galeria Maeght di Parigi e alla Galleria Il Milione di Milano, la partecipazione alla Biennale di Venezia, a mostre nel Museo di Arte Contemporanea di Sidney e alla Tate Gallery di Londra. Nel 1989 partecipa a mostre-evento del Palais de Tokio.
Nel 1990 partecipa alla mostra su ‘gli anni ottanta’ nell’ex convento di San Francesco a Sciacca, curata da Philippe Daverio.
Nel 1992 Janus cura la sua personale alla ‘Tour Fromage’ ad Aosta; nel 1994 Giovanni Carandente quella del ‘Museo Marino Marini’ di Firenze e nel 1995 Gerard Georges Lemaire quella a Fort Griffon a Besançon.
Del 1997 sono le mostre personali a Palazzo Fabroni di Pistoia, al Museo di Belle Arti di Budapest e del 1999 quella al Museo di Belle Arti di Reims.
Le successive personali sono del 2001 alla Galleria Bagnai e nella città di Siena, nel 2002 al Kunsverein Ludwigsburg a cura di Agnes Kholmayer e alla Galleria Poggiali di Firenze, nel 2005 al Castello Scaligero di Malcesine, alla Galleria Raab di Berlino e alla Galleria Luis Serpa di Lisbona.
Nel 2007 alla Galleria Marlborough di Monaco e a Palazzo Pitti, Giardino di Boboli, Le Pagliere e Museo Archeologico di Firenze, con la cura di Alberto Boatto.
Nel 2008 a Palazzo Forti a Verona con la cura di Giorgio Cortenova e a cavallo tra il 2008 e il 2009 alla Fondazione Mudima di Milano con testi e catalogo di Achille Bonito Oliva e Lorand Heghyi; nel 2010 al Centro d’Arte Contemporanea ‘La Malmaison’ e Villa Rothschild di Cannes a cura di Frederic Ballester; nel 2011-2012 al Museo Cobra di Amsterdam insieme a Karel Appel con la cura di Werner Van Den Belt.
Del 2013 è la mostra alla Galleria Marlborough di Monaco con testo di Oliveer Kaeppelin e alla Galleria Marlborough di Madrid.
Nessun Commento