IMMIGRAZIONE, INCREDIBILE EPISODIO A GORIZIA, ATTENTATO ALLA SICUREZZA PER LA SALUTE DEGLI OPERATORI


“Insultati per aver indossato le mascherine di fronte ad immigrati ammalati? Offesi e sbeffeggiati nientemento che da un esimia graduata della Croce Rossa? E’ uno dei migliori esempi di quanto certe questioni particolarmente serie vengano gestite in maniera assurda. Non si capisce proprio come dovrebbero fare i colleghi impegnati nei servizi per l’immigrazione a stare tranquilli di fronte ai rischi per la propria salute che corrono di continuo e rispetto ai quali non solo non hanno a disposizione mezzi sufficienti, ma addirittura si devono scontrare con l’approssimazione e la superficialità di chi è preposto a difendere la salute altrui”.

Non nasconde il proprio sdegno Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, sui fatti denunciati dalla Segreteria Provinciale di Gorizia del Sindacato Indipendente di Polizia che, scrivendo anche al Questore, ha raccontato di quanto avvenuto il 25 ottobre, quando un equipaggio delle Volanti è intervenuto per dare ausilio ad altri colleghi dopo che una ventina di stranieri privi di documenti sono stati trovati sulle rive del fiume Isonzo. I Poliziotti li hanno poi condotti presso la sede della Croce Rossa, dove gli stranieri sono stati rifocillati e sottoposti a visite mediche, mentre loro si apprestavano a compilare tutta la necessaria documentazione.

A quel punto però, dopo essere stati informati ed aver visto che almeno cinque persone del gruppo avevano la febbre alta, trovandosi in un locale scarsamente areato proprio per evitare che i malati prendessero ulteriormente freddo, e oltre tutto senza che ancora fosse appurato di cosa gli stranieri soffrissero con precisione, i Poliziotti hanno indossato le apposite mascherine fornite loro per essere adoperate in questi casi secondo le precise disposizioni ministeriali.

E’ stato a quel punto che la graduata della Croce Rossa assieme ad un’altra persona qualificatasi come “la Presidente” hanno preso ad inveire contro gli Agenti, accusandoli di stare facendo “terrorismo psicologico”, insultandoli pesantemente e persino ironizzando sulle loro paure di portare alle rispettive famiglie, rincasando dopo il lavoro, chissà quale malanno, addirittura insistendo perché togliessero le mascherine senza arrendersi neppure di fronte all’evidenza che i Poliziotti stavano seguendo alla lettera quanto espressamente previsto nelle disposizioni loro fornite.

“L’episodio lascia a dir poco scioccati – tuona Maccari -, e davvero stentiamo a credere a tanta approssimazione ed anzi a tanta pervicace ignoranza e mancanza di professionalità. Se le eroiche Crocerossine avevano già le idee abbastanza chiare sul malanno sofferto dagli stranieri e se la sentivano di garantire per la salute di tutti non avevano che da spiegarlo, per quanto NON SI PUO’ E NON SI DEVE chiedere in alcun caso a dei Poliziotti di contravvenire a quanto appositamente disposto che debbano fare. Ma gli isterici attacchi contro i colleghi così ben descritti nella missiva inviata al Questore non fanno che avvalorare piuttosto l’idea che le novelle Giovanna D’Arco non sapessero affatto di quale malattia si stesse parlando e soprattutto che elle certamente non conoscono neppure una virgola delle disposizioni che ci riguardano, quindi avrebbero fatto certamente meglio a ringraziare i colleghi per l’aiuto ed a tacere. Inutile dire poi – conclude furioso Maccari – che per quanto le criticabilissime operatrici non si siano fatte remore a sbeffeggiare e ad offendere le famiglie dei colleghi, mancando così pesantemente e odiosamente di rispetto a tutti, la salute dei nostri cari vale certamente quanto quella degli altri e rimane una nostra sacrosanta preoccupazione visto tutto quello con cui ci dobbiamo misurare ogni giorno. E se sforzano un po’ i loro cervelli così impegnati, anche le nobili Crocerossine dall’alto della loro inconsistente superiorità potranno farsene una ragione”.

Coisp

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