Cucchi, il Coisp si pronuncia sull’interpellanza presentata da 11 Senatori ai Ministri di Interno e Giustizia


“Leggendo l’interpellanza rivolta ai Ministri dell’Interno e della Giustizia da 11 Senatori a proposito del caso Cucchi, balza davvero agli occhi la grande differenza fra chi rispetto a certe vicende, al di là di tutta la loro innegabile drammaticità, interviene assumendo posizioni che sembrano animate per lo più da un grande opportunismo politico-mediatico, e chi invece tenta di riportare le cose nell’alveo della concretezza, della realtà così come emerge dall’accertamento dei fatti. Non vogliamo fare riferimento a chi è personalmente coinvolto in certi accadimenti ed il cui atteggiamento di continua e insaziabile recriminazione è quindi del tutto spiegabile, ma non possiamo invece che rilevare la grande inopportunità della maggior parte degli esponenti politico istituzionali sempre pronti ad attaccare il sistema che essi stessi rappresentano al di là delle risultanze di accertamenti e indagini, se non disconosciute quantomeno sorvolate, alimentando così un’irresponsabile caccia alle streghe solitamente diretta contro Appartenenti alle Forze dell’Ordine, e finendo da ultimo con aprire la strada all’idea che essere una presunta vittima delle sospette inefficienze del sistema erga una persona ad esempio da celebrare persino con un pubblico riconoscimento. Se così fosse, allora, dovremmo avere migliaia e migliaia di piazze e strade italiane intitolate ai tanti cittadini morti in un letto di ospedale, in mezzo alla strada o in qualsiasi altro luogo, per i quali familiari e parenti non hanno trovato un sufficiente perché. Mentre invece in questo strano Paese non abbiamo neppure il minimo riconoscimento a tutti quelli che la vita l’hanno persa certamente a causa del fatto di aver tenuto fede ai propri incrollabili e positivi valori”.

Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, torna a intervenire sul caso della morte di Stefano Cucchi, per il quale il secondo capitolo giudiziario si è concluso in sede d’Appello con l’assoluzione di tutte le persone inizialmente imputate ( gli Agenti coinvolti erano stati completamente scagionati già in primo grado). E lo fa dopo l’iniziativa di 11 Senatori della Repubblica che hanno scritto ai Ministri Alfano e Orlando ponendo precisi interrogativi a proposito di tutti i sospetti sollevati da più parti a proposito del decesso e le gravi contestazioni delle sentenze emesse in primo e secondo grado dalle diverse Corti che si sono occupate del caso, sulla scorta di precise risultanze giudiziarie e peritali e, non ultima, ricordando la relazione conclusiva dell’inchiesta al Senato nella precedente legislatura (XVI) da parte della Commissione Parlamentare di inchiesta, presieduta dal Senatore Ignazio Marino, “sull’efficacia, l’efficienza e l’appropriatezza delle cure prestate al signor Stefano Cucchi, approvata dalla Commissione nella seduta n. 65 del 17 marzo 2010”.

“Tutte le risultanze dei numerosi accertamenti effettuati sul caso – aggiunge Maccari – hanno escluso un nesso di causalità fra le lesioni riscontrate sul corpo di Cucchi e la sua morte, scientificamente attribuita a tutt’altro, stabilendo inoltre che esse erano risalenti, e con ciò hanno sancito categoricamente la totale assenza di prove e infondatezza dell’ipotesi che egli sia stato ‘ammazzato di botte da chi lo ha avuto in custodia’ come abbiamo sentito dire da più di qualcuno che a giorni o ad anni alterni ha preferito dire che ‘Stefano è stato ammazzato dai medici’, ‘Stefano è stato ammazzato dagli Agenti’, ‘Stefano è stato ammazzato dai giudici’, ‘Stefano è stato ammazzato dal sistema’… e così via… Ma al di là del merito processuale, che deve essere lasciato a chi di competenza, rimane la pericolosa ingiustizia delle gravi distorsioni che troppo spesso si fanno rispetto a fatti che rischiano di travolgere il senso critico di un’opinione pubblica male informata, o informata solo di ciò che conviene. Abbiamo letto con attenzione l’approfondito intervento in proposito del Senatore Carlo Giovanardi comparso ieri sul Foglio, e la puntualità degli elementi che stanno alla base del suo scritto conferma, ancora una volta, una capacità di svolgere un’analisi lucida, asciutta e non strumentale che, purtroppo, è sempre più rara fra i politici di oggi”.

Coisp

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