Profughi ospitati a Vittorio Veneto protestano perché non possono vedere la Coppa Africa


“Adesso dobbiamo intervenire anche per sedare le risse scatenate dai profughi perché non possono vedere la Coppa D’Africa? Non abbiamo abbastanza problemi? Non si è forse superato ogni limite di ragionevolezza? Ma si può sapere cosa e quanto ancora dovremo subire prima che ci si renda conto di quale prepotenza animi molte di quelle persone che arrivano in Italia certi di trovare il Paese della cuccagna nel quale fare come gli pare e piace, infischiandosene del minimo rispetto dovuto a leggi, cittadini e Forze dell’Ordine della realtà che li ospita? Certe assurdità lasciano atterriti, e per chi come noi si deve confrontare con gravissime problematiche di sicurezza legate all’immigrazione correndo costantemente enormi rischi e fronteggiando immani fatiche, dovendolo oltre tutto fare senza mezzi e risorse adeguati mentre agli stranieri tutto è concesso, è decisamente la goccia che fa traboccare il vaso…”.

Franco Maccari, Segretario Generale del Sindacato Indipendente di Polizia sbotta così alla notizia riportata oggi sul web dove si legge: “Volevano vedere a tutti i costi le prime partite della coppa d’Africa, la massima rassegna calcistica del continente nero: per questo motivo un gruppo di profughi, da tempo ospitati dalla cooperativa Integra di Vittorio Veneto, hanno protestato con gli operatori che sono stati costretti a far intervenire i carabinieri per calmare gli animi degli stranieri. La competizione è cominciata sabato scorso ed è visibile in Italia solo per gli abbonati di Sky e Mediaset Premium. Solo l’arrivo dei militari ha messo fine alla furibonda lite tra i profughi e i membri della cooperativa, la cui sede non è dotata della tv a pagamento”.

“Vedendo come vanno le cose in Italia – insiste Maccari – siamo certi che adesso chi di dovere si attiverà prontamente perché le strutture che ospitano immigrati abbiamo gli abbonamenti a Sky o a Mediaset Premium, prima che i soliti falsi buonisti accusino il Governo di scarso senso dell’ospitalità. Noi, intanto, continuiamo a fare i conti con turni senza orario, con servizi svolti senza il minimo dei presidi necessari a garantire la nostra salute, con carenze che dobbiamo fronteggiare a nostre spese, con le botte che non di rado prendiamo da certi ‘miti’ e ‘indifesi’ immigrati, e con paghe da fame che non ci consentono di far arrivare a fine mese in condizioni dignitose le nostre famiglie… altro che tv a pagamento!”.

Coisp

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