RESTAURATO IL TABERNACOLO DI VIA S. AGOSTINO


Venerdì 30 gennaio alle ore 11.00, all’angolo con via Maffia e via S. Agostino, nel quartiere di Santo Spirito, è stato presentato il restauro e inaugurato il Tabernacolo raffigurante Madonna con Bambino, Sant’Agostino, l’Arcangelo Raffaele e Tobiolo.

Il restauro, finanziato dall’associazione non profit Friends of Florence, tramite una donazione del suo Florence Chapter, è stato promosso dal Comitato per il restauro e il decoro dei tabernacoli degli Amici dei Musei fiorentini e realizzato dai restauratori Bartolomeo Ciccone per l’aspetto pittorico e Francesca Piccolino Boniforti, insieme a Cristina Napolitano, per la l’edicola lapidea, sotto l’alta sorveglianza della locale Soprintendenza per il Polo Museale di Firenze. Lo stato di conservazione del manufatto pittorico, la cui realizzazione è stata attribuita al pittore fiorentino Niccolò Nannetti (1674-1749), rifletteva una disomogenea e complessa situazione di conservazione, che ne comprometteva sia la leggibilità che la naturale “respirazione”. Altrettanto bisognosa d’intervento risultava inoltre essere l’edicola in pietra bigia, che presentava i tipici fenomeni di sfaldamento dovuti all’esposizione ai fattori atmosferici. Insieme al restauro complessivo del tabernacolo, durato tre mesi, si è pure provveduto all’inserimento di un nuovo sportello protettivo, tale da garantire il ricircolo d’aria e l’illuminazione notturna tramite barre luminose a led.

Assolutamente memore delle necessità proprie al restauro urbano e del fondamentale apporto offerto dalle associazioni cittadine, risulta essere la breve riflessione rilasciata dalla soprintendente Marino: “Ritengo che questa attività costante e infaticabile di supporto alla tutela e di sostegno al restauro, condotta con grande passione, tanto dal comitato Tabernacoli che dai Friends of Florence, sia di un valore inestimabile perché conferma quanto sia importante l’attenzione a quelle opere meno note, ma fondamentali per testimoniare quanto sia viva e presente l’inclinazione alla bellezza, così capillarmente distribuita nel tessuto stesso della nostra città. La cura dei particolari, la capacità tecnica e artistica che permea la produzione della civiltà premoderna in tutte le espressioni fiorentine, dalla scala monumentale a quella delle piccole cose, costituisce un importante filo conduttore di grande qualità che ancora oggi si esprime, anche attraverso le professionalità del mondo del restauro.”

Commenta soddisfatta Simonetta Brandolini d’Adda, Presidente Fondazione non profit Friends of Florence, che ha finanziato l’intervento grazie al proprio Florence Chapter:
“Il tabernacolo di Sant’Agostino è per noi un’occasione per sostenere il restauro di un tesoro meno noto, ma non per questo meno importante. Per noi si tratta di un intervento molto significativo perché ci consente di restituire alla città di Firenze un esempio di “public art” ossia arte pubblica, che può essere ammirata dalle persone senza essere conservata in museo e che racconta una pagina della storia e della devozione di questa città. La Fondazione Friends of Florence, nata nel 1998, negli Stati Uniti per dare l’opportunità a tutti i cittadini del mondo di partecipare alla conservazione e alla valorizzazione di Firenze e della Toscana, prosegue così con questo progetto, nella sua missione di salvare non soltanto i tesori più grandi ma anche quei capolavori meno conosciuti che per la loro importanza, insieme al resto del patrimonio storico artistico della città, contribuiscono a testimoniare a tutti il valore culturale di Firenze”.

Altrettanto compiacimento è contenuto nella notazione di Oretta Sabbatini, presidente del Comitato Tabernacoli degli Amici dei Musei Fiorentini, che ricorda pure alcune cifre:
Il Comitato per il decoro e il restauro dei tabernacoli deve la sua più che ventennale attività alla collaborazione fra il volontariato degli “Amici dei Musei Fiorentini” e le locali Istituzioni (Comune e Soprintendenze), con la presenza al suo interno anche di rappresentanti della Curia diocesana e dell’Opificio delle pietre dure. I restauri di tabernacoli promossi e portati a compimento per sua iniziativa si aggirano sulle due centinaia Tuttavia non disponendo il Comitato stesso di propri fondi, ben poco di questo totale sarebbe stato raggiunto senza finanziamenti esterni, dovuti alla sensibilità e alla generosità di chi ama e desidera valorizzate la storia e la cultura della nostra città e del suo territorio. La Fondazione “Friends of Florence” in primo luogo, cui va anche il merito di una attenzione rivolta sia alle massime che alle minori ( ma ugualmente significative) testimonianze di un patrimonio di arte e spiritualità così dovizioso e diffuso da renderne altamente impegnativa e onerosa la salvaguardia.

A chiusura la positiva valutazione di Daniele Rapino, che ha seguito il restauro per conto del Polo Museale di Firenze, in qualità di funzionario territoriale dell’Ufficio Città di Firenze: “Rappresenta sempre un grande piacere essere partecipi di una restituzione. Nel quartiere di Santo Spirito molti sono gli episodi che contribuiscono a comporre il cuore pulsante dell’Oltrarno fiorentino; Il tabernacolo con la Madonna e il Bambino, Sant’Agostino, l’Arcangelo Gabriele e Tobiolo ne valorizza uno di particolare valore e significato, ovvero il diretto rapporto della comunità locale con la chiesa di Santo Spirito e il suo antico convento. La probabile identificazione dell’autore nel pittore Niccolò Nannetti (1700 ca.), che opera anche nella decorazione di uno dei chiostri del convento, costituisce un ulteriore motivo di interesse intorno a questa immagine d’impronta popolare che arricchisce ulteriormente l’offerta culturale del contesto fiorentino”.

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