I soldi del Fondo unico giustizia alle start-up innovative


“Ma insomma, quand’è che il Ministro Alfano, che continua a fare solo inutili chiacchiere mentendo ai cittadini sul loro sacrosanto diritto alla sicurezza ed a migliaia di Operatori del Comparto, avrà il buon gusto di andare a casa e lasciare una poltrona che non sa far valere e che non sa far rispettare, lasciando allo sbando ed all’abbandono più totale il più delicato e strategico settore dello Stato? Il nuovo, ennesimo scippo dei soldi del Fondo unico giustizia che avrebbero dovuto essere destinati all’apparato Sicurezza è l’ultimo sfregio a chi si barcamena in condizioni disastrose per difendere lo Stato, le Istituzioni, i cittadini contro vecchie e nuove minacce, ma che nonostante ciò viene continuamente pugnalato alle spalle da Amministratori ipocriti e bugiardi”.

Un furioso Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, commenta così la novità introdotta con il Decreto legge sulle banche con un emendamento votato alla Camera, che cioè i soldi destinati alle start-up innovative arriveranno dal Fondo unico per la giustizia.

“Sono anni – tuona Maccari – che i diversi Governi ed esponenti del Parlamento che si sono succeduti ci riempiono le orecchie di menzogne parlando dell’utilizzo dei soldi di quel Fondo, in cui confluiscono soprattutto i proventi dei beni sequestrati alla criminalità, per migliorare le condizioni degli Apparati Sicurezza e Giustizia che oggi, ormai ridotti a un colabrodo, vacillano pericolosamente proprio quando vecchie e nuove sfide, delle quali la minaccia terroristica è l’ultima in ordine di tempo manifestatasi in tutta la sua gravità. Anni in cui, invece, ogni volta il Comparto Sicurezza viene puntualmente ignorato quando si devono affrontare le più impellenti necessità del Paese, salvo poi pretendere da noi miracoli irrealizzabili. Anni in cui sentiamo chiacchiere ipocrite e inutili di cui i Poliziotti sono ormai stufi in maniera non più sopportabile”.

“Non dimentichiamo di certo – ricorda il Segretario Generale del Coisp – che era il lontanissimo 29 luglio del 2013 quando il Ministro Alfano in persona, dopo aver incontrato le Organizzazioni Sindacali del Comparto ed aver ascoltato l’intervento in cui gli chiedevamo, fra l’altro, proprio l’utilizzo delle risorse del Fug per migliorare le condizioni economiche dell’apparato sicurezza e potenziare l’operatività dei Poliziotti sul territorio, evidenziò con il suo consueto efficace modo di interloquire l’importanza strategica della centralità del Ministero dell’Interno assicurando il suo personale impegno nel reperire le risorse necessarie a migliorare il Sistema Sicurezza e le condizioni economiche del personale della Polizia di Stato, soprattutto con l’utilizzo delle risorse economiche di quel Fondo per rimpinguare il quale i colleghi hanno fatto e fanno sacrifici inimmaginabili”.

“Neppure quattro mesi dopo – prosegue Maccari – ecco arrivare l’ennesima pugnalata con l’approvazione da parte del Senato dell’emendamento che sostituì interamente il disegno di legge di Stabilità, e che ovviamente penalizzò pesantemente il Comparto Sicurezza, soprattutto con la proroga del blocco degli automatismi retributivi e del tetto salariare con conseguente ingiustificata e gravissima sperequazione tra il personale ed una forte riduzione degli stipendi, nonchè con il cambiamento delle finalità di utilizzo del Fug, fino ad allora già usato per pagare debiti della Pubblica Amministrazione, e non più destinato al fondo perequativo del Personale di Polizia. E questo abominio, oltre tutto, avveniva proprio nei giorni in cui il Capo della Polizia lanciava il più coraggioso, sincero e responsabile allarme a proposito del Comparto Sicurezza. ‘Ogni tanto – disse Alessandro Pansa in quei giorni – mi viene richiesto di aumentare il livello di sicurezza in alcune città, in alcune parti del territorio, ma voglio dire che non siamo in grado di accrescere la sicurezza da nessuna parte, bensì solo di ridurla un po’ di più o meno. E’ pacifico che con 15mila poliziotti, altrettanti carabinieri ed alcune migliaia di finanzieri in meno diamo in questo momento un servizio di sicurezza inferiore rispetto al passato’. E per tutta risposta il Senato approvò una Legge di Stabilità che pesò come una pietra tombale sulla speranza di riportare le nostre condizioni operative ed esistenziali nell’alveo della sopportabilità e della giustizia sociale, restituendo un minimo significato al termine specificità tanto abusato dalla politica quando si parla di noi”.

“Sono passati i mesi, gli anni – conclude Maccari – e siamo ancora qui a chiedere divise e giubbotti antiproiettile che non abbiamo, a chiedere uomini per l’intelligence, a chiedere mezzi anche economici ma fondamentali per la nostra salute, a chiedere strumenti indispensabili per poter lavorare. Ma siamo ancora qui a scontarci con l’indifferenza pericolosa ed irresponsabile di chi, occupando ruoli decisionali, ancora insiste a infischiarsene di noi e della sicurezza degli italiani. Lo abbiamo detto anni fa e quelle parole sono ancora drammaticamente attuali: i nostri politici dovrebbero vergognarsi e spiegare ai cittadini perché il livello di sicurezza sta calando sempre più e continuerà a farlo, proprio come la resistenza dei colleghi che svolgono un lavoro per il quale non sono adeguatamente pagati, supportati, motivati, equipaggiati. Ed al Ministro Alfano vogliamo dire che i suoi modi melliflui non servono più di fronte a certe vergognose manovre. Lui, su tutti, deve spiegare perché non garantisce il Comparto. Non sa farlo perché non conta nulla? Non vuole farlo perché ci ha svenduti per 40 denari? La risposta non ci importa, ci importa di avere al Vertice del Comparto qualcuno in grado di tutelare noi e garantire la sicurezza degli italiani”.

 

Coisp

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