Dal 5 al 28 giugno le opere in bronzo dello scultore toscano Andrea Roggi saranno esposte nel giardino della cosiddetta “villa dei cento camini” e all’interno della tenuta, con vernissage alle ore 19. La mostra si tiene nell’ambito della rassegna “Artimino Contemporanea” organizzata insieme a LINEA Spazio Arte Contemporanea, laboratorio espositivo di Florence Biennale.
Per il complesso di Artimino, un tempo residenza di caccia del granduca Ferdinando I de’ Medici e oggi inserita nella lista Unesco del patrimonio mondiale dell’umanità, è la seconda tappa di un progetto espositivo che mira a trasformare la cosiddetta ”villa dei cento camini” in un luogo d’eccellenza dove far dialogare cultura, paesaggio e enogastronomia. In parallelo, per tutta la durata della mostra, il ristorante “Biagio Pignatta” – attiguo alla villa – proporrà un menù ad hoc ispirato alle opere di Roggi.
Il vernissage della mostra di Andrea Roggi è previsto per venerdì 5 giugno, alle ore 19 nel giardino della villa di Artimino con degustazione di vini Carmignano DOCG. L’esposizione andrà avanti fino a domenica 28 giugno e sarà visitabile tutti i giorni dalle 9 alle 12. Si tratta di opere di grande formato che preludono a un movimento di ascesa, di elevazione verso l’alto, attraverso la loro danza nell’aria: saranno incastonate nelle zone strategiche della tenuta. Lo scultore di Castelfiorentino è un assoluto virtuoso del bronzo: le sue eleganti strutture già a un primo sguardo colpiscono per la loro leggerezza, quasi fossero uscite da un sogno. Le figure, eteree e filiformi, sono caratterizzate da un forte dinamismo: sembra quasi che debbano spiccare il volo da un momento all’altro, prendendo vita, ruotando, ondeggiando e… volando. Come? Lo spiega l’artista:
“Nelle mie opere – racconta Roggi – cerco di inserire dei dettagli tecnici che permettano alle sculture di muoversi, così da renderle libere di dialogare con lo spettatore: cerco di andare oltre la pesantezza del materiale di realizzazione, il bronzo, verso una dimensione di leggerezza e ariosità. Anche quando non si muovono fisicamente, ricerco soluzioni che conferiscano alle sculture un andamento sinuoso e dinamico. Il messaggio che voglio trasmettere è ruota intorno ai temi dell’amore e della vita, dell’appartenenza, della conoscenza, dello spirito libero dell’essere umani”.
“L’idea di questo progetto – spiega Jacopo Celona, Direttore di Florence Biennale – nasce dall’intento di riproporre, in un territorio da sempre ricco di humus artistico e enogastronomico, le idee degli illustri mecenati che in passato hanno contribuito a sviluppare intorno a sé un ambiente prospero di artisti e uomini di cultura. Vogliamo sviluppare ‘Artimino Contemporanea’ e portare in questo luogo alcuni tra gli artisti del panorama nazionale e internazionale, tra i più importanti”.
“Con ‘Artimino Contemporanea’ – aggiunge Annabella Pascale, responsabile marketing del complesso mediceo – prevediamo di realizzare nei prossimi anni una serie di eventi tesi a dar vita a un luogo mediante la diffusione della cultura contemporanea, all’interno di una struttura che coniuga il passato di questi luoghi, ricchi di storia e suggestione, con le sue bellezze paesaggistiche, i piaceri enogastronomici e la cultura dei giorni nostri”.
Il prossimo appuntamento, che chiude la prima edizione di “Artimino Contemporanea” sarà a settembre e vedrà la partecipazione di WesselHuisman, che aveva presentato le sue opere nella villa di Artimino l’anno scorso, in occasione della “Settimana della cultura Toscana”.
www.artiminocontemporanea.org
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