“Domenico non si è ucciso”. Così dichiara il padre di Domenico Maurantonio, lo studente di 19 anni del liceo classico “Ippolito Nievo” di Padova trovato morto dopo la caduta dal quinto piano dell’hotel di Milano in cui era in gita con la sua classe per visitare l’Expo. A cento giorni dalla tragedia, la sua morte resta ancora un mistero. Tante le ipotesi formulate finora, ma nessuna certezza ancora. Intanto la famiglia continua ad escludere ancora una volta l’ipotesi di suicidio.
In un’intervista rilasciata al Corriere del Veneto, l’uomo chiede la verità: “Non ci sono novità sotto il profilo investigativo, per quanto ne sappiamo l’inchiesta va avanti. I giorni passano, ci hanno detto che è normale che d’estate l’attività delle procure rallenti. E quindi non ci resta che aspettare con fiducia: gli inquirenti hanno promesso a me e a mia moglie che avrebbero indagato a fondo per scoprire in che modo è morto nostro figlio. E non ho motivo per dubitarne. Spero soltanto che si arrivi alla verità”.
“Io so che Domenico non si è suicidato. Ho voluto affrontare l’argomento anche con i suoi amici, ho deciso di confrontarmi con loro perché ci sono aspetti della vita di un adolescente che i genitori non possono conoscere. Ma anche loro trovano ridicola l’ipotesi che possa essersi ucciso. Domenico era sereno: non si è ammazzato. E questa è la nostra principale certezza”.
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