Il Coisp dopo la scarcerazione per decorrenza termini dell’antagonista che a Milano all’apertura dell’Expo bastonò un Vicequestore: “Vergogna, vergogna, vergogna. Non fu resistenza ma tentato omicidio. Liberi di massacrarci senza conseguenze. Basta fare Ordine pubblico così”.“Vergogna, vergogna, vergogna. Non c’è alcun altro termine da usare di fronte allo scempio cui assistiamo quotidianamente prima nelle strade e poi nelle aule di una Giustizia incomprensibile, che fa paura solo a noi che dovremmo difenderla e rappresentarla. Bastonare selvaggiamente un Appartenente alle Forze dell’Ordine, solo, inerme, accerchiato, non è resistenza, è tentato omicidio. Mandare a casa dopo 3 mesi chi si macchia di un comportamento del genere, voluto, preordinato, delirante, ingiustificabile, è qualcosa di scandaloso, significa confermare pubblicamente che si può tentare di massacrarci senza subire serie conseguenze. Un poliziotto per una manganellata pienamente giustificata dalle circostanze finisce alla gogna, per un like su facebook perde il lavoro, per una semplicissima calunnia finisce in un inferno giudiziario da cui riesce a trarsi in salvo dopo anni di calvario e sempre che abbia abbastanza soldi, fortuna, e resistenza fisica e psicologica. Non si può più fare ordine pubblico a queste condizioni”.
Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, commenta durissimo la notizia che ha lasciato il carcere Marco Ventura, l’antagonista arrestato il 19 maggio scorso perché aveva aggredito, a colpi di bastone, il vicequestore Antonio D’Urso durante la manifestazione contro l’Expo a Milano del 1° maggio, sfociata in una vera e propria guerriglia urbana. Il legale di Ventura ha fatto presente che il reato di resistenza contestato al giovane è appesantito da una “aggravante ad effetto comune” e che, dunque, i termini di custodia cautelare sono di 3 mesi e non di 6 mesi. Termini di 3 mesi che sono scaduti e per questo il giudice, accogliendo la tesi del difensore, ha deciso di scarcerarlo e di applicare per lui la misura di obbligo di firma.
Ventura, che era detenuto nel carcere di San Vittore, è accusato di essersi opposto all’arresto di un’antagonista, Anita Garola, bloccata nel corso della manifestazione, “usando violenza” con un bastone nei confronti del vicequestore D’Urso, anche “aggredito con calci e pugni da alcuni manifestanti”.
“Ma poi perché limitarsi a scarcerarlo – aggiunge furioso Maccari -, perché non proponiamo questo eroe per una Medaglia al Valore? Anzi, per restare in linea con le tradizioni di questo Paese sciagurato, perché non gli intitoliamo una piazza?”.
Coisp
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