Quattro scuole hanno presentato a Shimizu i loro progetti. Il “Torricelli” conquista il premio per la migliore ricerca scientifica, al “Majorana” il riconoscimento per la migliore presentazione. Somma Vesuviana, sabato 19 settembre. È trascorso un mese da SKYSEF 2015, l’esperienza di confronto fra gli studenti delle scuole secondarie superiori provenienti da Cina, Australia, Thailandia, Taiwan, Usa, Giappone e Italia su temi di interesse collettivo in materia di biodiversità, energia e ambiente.
Nel centro sociale di Shimizu, le loro ricerche scientifiche sono state valutate dalla commissione anonima quali potenziali soluzioni per aiutare il pianeta Terra, con effetti vantaggiosi per l’umanità. La partecipazione a SKYSEF è coordinata dalla onlus “Scienza e Scuola”, associazione che si avvale di prestigiose collaborazioni* con enti pubblici e privati, con lo scopo di promuovere la comunicazione e l’interazione fra il mondo della scuola, in particolare degli istituti secondari superiori, e quello della Scienza. “Il successo delle ricerche dei gruppi di studenti delle quattro scuole campane partecipanti a SKYSEF è stato grande”. Paolo Emilio Strolin, professore emerito di Fisica sperimentale presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, ponte di collegamento tra l’Italia ed il Giappone per SKYSEF, commenta con queste parole l’impegno e il brillante risultato degli allievi.
LICEO SCIENTIFICO “E. TORRICELLI”, SOMMA VESUVIANA
Gli studenti Maria Gorizia Ammendola, Achille Campanile e Matteo Anzano del liceo scientifico “E. Torricelli” di Somma Vesuviana hanno ricevuto il premio per la miglior ricerca, per aver studiato e dettagliato la soluzione al fenomeno della scomparsa degli impollinatori, in particolare delle api, nelle aree coltivate. Il lavoro è stato supervisionato dalla prof.ssa Attilia D’Avino, con il prezioso supporto del dott. Gennaro Di Prisco e del prof. Emilio Caprio, designati tutors dal direttore del Dipartimento di Agraria dell’Università di Napoli “Federico II”, prof. Paolo Masi. A SKYSEF gli studenti sono stati accompagnati dalla prof.ssa Antonella Bergamasco, oltre che dal dott. Di Prisco, il quale ha anche contribuito al Workshop.
ITI “E. MAJORANA”, SOMMA VESUVIANA
Gli studenti Giovanni Carrozza, Artur Wladyslaw Maj e Cristian Mocerino dell’ITI “E. Majorana” di Somma Vesuviana hanno avuto il premio speciale della giuria per la migliore presentazione. Nella ricerca sul controllo del Radon all’interno di edifici, gli studenti sono stati supervisionati dal prof. Angelo Amelia il quale è stato con loro anche a SKYSEF.
LICEO SCIENTIFICO “V. DE CAPRARIIS”, ATRIPALDA
Gli studenti del liceo scientifico “V. De Caprariis” di Atripalda, Mario Trerotola, Amedeo Carbone e Vittorio Romaniello hanno presentato una ricerca sullo sviluppo e la costruzione di un drone alimentato da energia solare, con la supervisione del prof. Roberto Capone, accompagnati a SKYSEF dallo stesso docente, si sono appoggiati al Dipartimento di Fisica dell’Università di Salerno.
LICEO SCIENTIFICO “L.DA VINCI”, POGGIOMARINO
Gli studenti Arcangelo Pisa, Roberta Del Balzo e Giuseppe Polise del liceo scientifico “L. Da Vinci” di Poggiomarino” hanno presentato una ricerca su una rete intelligente di alimentazione elettrica. Arcangelo Pisa è stato membro di una squadra internazionale che ha avuto il terzo posto nella competizione per la costruzione di un modello di automobile con i requisiti richiesti dalla giuria. Il gruppo è stato seguito dalla prof.ssa Maria Rosaria Del Sorbo. Da programma, il primo giorno si è tenuta la celebrazione delle performances culturali, per cui ogni paese ha presentato un aspetto tradizionale della terra d’origine. In quella speciale occasione, proposto al pubblico e molto apprezzato, il tipico ballo della tammorra – con la riproduzione delle sequenze di figure e passi della celebre paranza sommese di Zì Riccardo – è divenuto il simbolo della Campania in Giappone. In lingua inglese, il secondo giorno, gli studenti hanno discusso le ricerche scientifiche ed illustrato due posters sulla biodiversità; il terzo giorno, presso l’Istituto per la Scienza e la Tecnologia a Shizuoka, a 200 chilometri da Tokyo, uniti in gruppi eterogenei, tutti i giovani partecipanti di SKYSEF sono stati impegnati nella costruzione di una macchina elettrica per poi sottoporla a prove di lentezza e velocità, mentre i docenti erano impegnati nel workshop (Teacher’s session) su come insegnare il metodo scientifico agli allievi. Il quarto giorno hanno preso parte alla cerimonia di premiazione dei progetti. I giovani studenti italiani non avrebbero mai pensato di essere tanto vicini ai colleghi giapponesi nell’era della tecnologica, accomunati dai selfie e dall’uso degli smartphone, e tanto distanti per tradizione: un contatto fisico per un saluto può rappresentare un’assoluta novità in Giappone, quasi da non saperla collocare nella cultura della cortesia “a distanza”. A breve inizierà un altro anno scolastico per questi ragazzi pieni di sogni e aspettative. Il primo contatto con l’università si è rivelato entusiasmante, non vedono l’ora di affacciarsi al mondo accademico, che non li spaventa, anzi li convince che il futuro si conquista con lo studio e con l’impegno. Dal confronto con i docenti delle università che sceglieranno, potranno trarre conoscenza, esperienza e consapevolezza delle nozioni acquisite, quindi metterle in campo per l’evoluzione di tutti.
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