FERRARA, SOFRI AL FESTIVAL DI INTERNAZIONALE


“Sofri ospite speciale al Festival di Internazionale? E certo. In Italia si perpetua, giorno dopo giorno e un’occasione dietro l’altra, la vergogna senza fine di diritti ed aspettative e legittimazioni riconosciuti solo o comunque con assoluta prevalenza a chi ha infranto la legge, meglio se attentando o annientando la vita di Servitori dello Stato. Per contare qualcosa bisogna avere un degno pedigree criminale. Ai Poliziotti, invece, nessun diritto pieno e reale, trattamenti peggiori in ogni ambito, e nemmeno la libertà di espressione. Ai Poliziotti il bavaglio. Guai a parlare, anche se è per dire cose che riguardano migliaia e migliaia di Operatori oltre che tutta la cittadinanza in maniera pacifica e legittima. Ai Poliziotti il bavaglio. Ai Poliziotti punizioni di ogni sorta. Ai Poliziotti perdita di un posto di lavoro anche solo per un like su facebook. Sofri ospite speciale al Festival di Internazionale? Ma è ovvio. Ha fatto uccidere un Poliziotto, volontariamente e scientemente, chi più di lui ha da dire qualcosa alla gente che meriti di essere ascoltata!!??”.

Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, alla notizia della presenza di Adriano Sofri al Festival di Internazionale, in qualità di ospite speciale.
Sofri, riconosciuto con sentenza passata in giudicato mandante dell’omicidio del Commissario Calabresi ed esponente di “Lotta Continua”, è stato condannato a 22 anni di carcere ma ora è libero
dopo averne scontati appena 9 in carcere (ed altri 7 tra semilibertà e domiciliari).
“E per una sorta di ironia davvero di pessimo gusto – insiste Maccari – l’ennesima conferma che alla gente si può propinare con la massima convinzione solo il modello di chi ha combattuto lo Stato, di chi si ribella alle regole ed all’autorità con mezzi tutt’altro che legali, legittimi, pacifici, viene proprio dalla città di Ferrara, dove già una volta qualcuno ha tentato di ‘sancire’ che i Poliziotti, invece, non possono avere nulla da dire anche se si tratta solo di chiedere che la legge sia uguale per tutti! Per non parlare del fatto che di questa notizia si discute mentre in queste stesse ore altrove, e precisamente a Genova, qualcuno vorrebbe stabilire che i diritti costituzionali, come quello della libera manifestazione del pensiero ai Poliziotti non spettano. Si perpetua, lo ripetiamo, l’ignobile tentativo di far passare i Tutori della legge per violenti senza speranza, per feccia, per gente che deve essere imbavagliata e zittita sempre e comunque. Si perpetua oggi anche a Ferrara, come ovvia conseguenza del ragionamento secondo il quale il mandante dell’assassinio di un Poliziotto debba considerarsi invece un ‘ospite speciale’ di una manifestazione pubblica”.

Coisp

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